Brumotti e lo spaccio a Verona: la Municipale raddoppia l’unità cinofila e presenta i risultati raggiunti

Punti sul vivo: il servizio del bravo Vittorio Brumotti per Striscia La Notizia sugli spacciatori al Parco di Santa Teresa ha generato, oltre ai due fermi effettuati dai Carabinieri, una coda polemica a Palazzo Barbieri. Tanto che il sindaco ha presentato i risultati dell’azione di contrasto svolti dalla nostra Municipale: 48 servizi effettuati in 45 giorni, dal 1° ottobre al 15 novembre, dal Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale insieme all’Unità cinofila, per un totale di 118 persone fermate e segnalate all’autorità giudiziaria. Sono stati emessi 24 verbali per sequestri penali, 6 verbali amministrativi e 2 arresti. Sequestrato stupefacente per 166,63 grammi, sia di droghe leggere sia pesanti. Nessuna zona della città resta fuori dai controlli grazie alle segnalazioni dei cittadini: da Borgo Milano a Porto San Pancrazio, da Santa Lucia alle Golosine, da via Montorio a piazza Murari Brà, a cui si aggiungono le aree più sensibili come i bastioni, Veronetta, piazzale della Stazione, Riva San Lorenzo e gli spazi verdi di tutti i quartieri. 

Il bilancio dell’attività di contrasto allo spaccio di droga è stato illustrato oggi dal sindaco Federico Sboarina insieme al comandante della Polizia locale Luigi Altamura: «La droga a Verona c’è, come in qualsiasi altra città, ed è proprio per questo che ogni santo giorno la contrastiamo con tutti i mezzi – afferma il sindaco-. I numeri parlano da soli: quarantotto servizi antidroga in 45 giorni significa che è un’attività senza sosta e che passa a tappeto tutto il territorio comunale, dal centro ai quartieri, dalle zone più attenzionate a quelle che puntualmente ci vengono segnalate dai cittadini. A loro va il mio particolare ringraziamento, grazie alla loro collaborazione e al rapporto di fiducia instauratosi con l’Amministrazione e la Polizia locale, riusciamo infatti a rompere la rete dello spaccio e a tutelare i giovani e le loro famiglie. A differenza di altre città, a Verona non ci sono zone franche, qui gli spacciatori sanno che hanno vita difficile e lo dimostra il cambio di strategia che hanno dovuto adottare negli ultimi mesi con il fenomeno del microspaccio. La lotta alla droga è uno degli obiettivi primari di questa Amministrazione, che a tal scopo ha fatto importanti investimenti come mai prima, dotando la Polizia locale di un’ Unità cinofila che non solo sta dando grandi risultati ma verrà anche implementata con l’arrivo di un nuovo pastore tedesco».

«Gli spacciatori hanno dovuto modificare il loro modus operandi – ha detto Altamura -. Ora preferiscono tenere meno quantità di sostanza per paura di vedersela sequestrare e si avvalgono dell’aiuto di complici sentinelle che controllano l’arrivo degli agenti. Sono cambiati anche i luoghi dello spaccio, ora la droga la troviamo ovunque, persino nascosta in cima agli alberi. In questo l’ausilio del cane anti droga Pico è davvero fondamentale, come lo sono le segnalazioni di cittadini e residenti, sono i nostri occhi sul territorio, che ci avvisano in tempo reale di cosa sta accadendo. Nell’ambito dei nostri controlli troviamo di tutto, spinelli, eroina, cocaina, bilancini, droga nascosta nei luoghi più impensati. Segno che gli spacciatori temono la nostra azione, hanno capito che non ci fermiamo e che siamo su tutto il territorio». Tutto giusto, ma ci stava anche un grazie a chi continua in solitudine a evidenziare la presenza sempre più massici di spacciatori nelle nostre città…

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