Fondazione Arena, Tommasi è già in minoranza. Tosi: è superficiale. Zavarise: un insicuro che scherza col fuoco

(aggiornato ore 15.34) Il sindaco di Verona, che è anche presidente della Fondazione Arena, è stato messo in minoranza all’interno del consiglio d’indirizzo.

Non è stata accettata la sua proposta di pubblicazione dell’avviso per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di soggetti che abbiano i requisiti idonei a ricoprire la carica di sovrintendente dell’ex Ente Lirico, che oggi è Cecilia Gasdia in regime di proprogatio che scade il 5 marzo. La nomina è di competenza del Ministro della Cultura, sentito il sindaco di Verona e presidente della Fondazione. Tommasi aveva già anticipato in vi informale questa su intenzione ai membri del consiglio, ma i cinque giorni previsti per presentare la documentazione richiesta sono stati ritenuti troppo pochi e quindi la proposta è stata bocciata. A votare a favore i consiglieri Marilisa Allegrini e Stefano Soso. Contrari Giuseppe Riello, Serena Cubico, Federico Pupo, Samuele Marconcini.
Non inizia bene la presidenza Tommasi della Fondazione Arena se alla prima riunione ha ricevuto uno smacco. Non è un buon segnale.
“Quanto accaduto è un fatto gravissimo e non credo sia un buon inizio – precisa il sindaco Damiano Tommasi al termine della riunione – Le motivazione che hanno accompagnato il voto contrario di quattro dei membri del Consiglio le ritengo decisamente poco strutturate considerando anche il fatto che mi è stato impedito di procedere prima di oggi con la manifestazione d’interesse motivando con la necessità che a provvedere fosse il nuovo Consiglio. Mi rendo conto che prevale il timore di mettersi in competizione per paura che emergano professionalità e competenze più elevate, un limite di questa città che ho più volte rilevato. Prendo atto che in questo nuovo Consiglio si pensa di fare molta politica, rifletterò di conseguenza sul mio futuro in Fondazione. Mi sono trovato di fronte un CdI che non prende una strada compatta per dare forza e sostegno ad un rinnovamento che la città si aspetta. Il CdI ha responsabilità verso la città e i veronesi e non solo verso Fondazione Arena di Verona.
Sicuramente farò di tutto per tutelare la città anche perché sono molto preoccupato per la gestione degli eventi olimpici che ci attendono e che dovranno restare nella storia di Verona, ma che sono stati gravemente trascurati sinora.
Sono sindaco per elezione, ho mandato per 5 anni, vorrei che tutte le forze rimanessero compatte per la città, ma una banale manifestazione di interesse di 5 giorni ha messo in crisi equilibri legati a logiche consolidate che non mi appartengono. Serve invece essere liberi e avere un po’ di coraggio per adottare metodi nuovi e più trasparenti. Ho la convinzione che in qualsiasi consesso collegiale si debba e si possa ragionare in modo aperto e libero ma questo CdI non ha saputo cogliere oggi l’opportunità. La città merita altro e deve guardare avanti”.
Dalle queste parole emerge chiara l’irritazione del sindaco. Dietro la motivazione ufficiale del voto contrario pare che ci sia la volontà della maggioranza del CdI di confermare Cecilia Gasdia come sovrintendente in considerazione dei risultati ottenuti. Convocato per il 2 marzo alle ore 14 il prossimo CdI con all’ordine del giorno l’indicazione del nominativo da sottoporre al Ministro per la nomina a Sovrintendente. 

Le reazioni

Il deputato di Forza Italia Flavio Tosi, assieme al consigliere regionale e comunale di Forza Italia Alberto Bozza e ai consiglieri comunali della Lista Tosi Antonio Lella, Barbara Tosi e Anna Bertaia, alla capogruppo di Fare Patrizia Bisinella, commenta quanto accaduto ieri nel cda di Fondazione Arena, che ha bocciato la manifestazione d’interesse per la nomina del nuovo Sovrintendente. “Tommasi ha poco da arrabbiarsi. Avrebbe dovuto proporre lui direttamente il nome del nuovo Sovrintendente, e se fosse stato un nome di peso e una figura autorevole, in grado anche di riportare alla normalità le relazioni coi dipendenti, sicuramente il Ministero e il Consiglio d’indirizzo, come è prassi, glielo avrebbero approvato. Aprire invece una manifestazione di interesse di soli cinque giorni per raccogliere le candidature di una figura apicale del più importante (con la Scala) ente lirico italiano, ci sembra un approccio quantomeno superficiale. Cinque giorni sono decisamente pochi, servirebbe qualche settimana per dar tempo agli interessati in Italia e nel mondo di valutare se proporsi, anche perché parliamo di un bando che dovrebbe coinvolgere anche nomi riconosciuti internazionalmente” dicono Tosi e i consiglieri. “Quantomeno la posizione di Cattolica/Generali, azienda per nulla politicizzata, dovrebbe far riflettere il Sindaco. A meno che – riflette Tosi – la manifestazione d’interesse non fosse una sorta di specchietto per le allodole, con il Primo Cittadino che in realtà ha già un nome in mente. Ma a quel punto meglio allora sottoporre direttamente quel nome a Ministero e Consiglio d’Indirizzo, evitando di indire bandi poco credibili”.

Commenta Nicolò Zavarise, Lega: “Dal consiglio di indirizzo della Fondazione la città si aspetta competenza, serietà e professionalità, non imbarazzanti teatrini politici che non fanno il bene di nessuno.  Se da un lato il sindaco si conferma indeciso, impreciso e insicuro, chi si contrappone per partito preso sta giocando col fuoco perché ricordo a tutti che, oltre al resto, sono in ballo molti posti di lavoro e l’immagine non solo dell’ente, ma di Verona nel mondo. Per questo è necessario che tutti coloro che fanno parte di questo prestigioso consiglio di indirizzo siano richiamati ad un doveroso senso di responsabilità, rispettando ciò che è stato fatto in passato per rilanciare la Fondazione, ed operando con serietà e rispetto per Verona e i veronesi”.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail