Attenzione alle zanzare. Non solo solo fastidiose ma un pericolo come vettori di gravi malattie infettive

Le zanzare sono fra gli insetti più fastidiosi. Non solo ci succhiano il sangue pungendoci, ma per poterlo fare ci iniettano anche una sostanza che ci crea il fastidiossissimo prurito. Ma non è solo quello. Sono anche diventate pericolose. Oddio, lo sono sempre state. Basti pensare alla malaria, che è trasmessa dalla zanzara. Ma fortunatamente, almeno in Italia, dopo le bonifiche delle paludi fatte nel ‘900, è diventato un problema minore. Ma un po’ per il cambiamento climatico, un po’ per la globalizzazione, anche nel nostro paese è segnalato il pericolo di altre malattie, che una volta erano confinate nei paesi tropicali. Dengue, febbre Chikungunya, febbre West Nile, patologie trasmesse da pappataci (leishmaniosi) e zecche (malattia di Lyme, encefalite da zecche e babesiosi umana).  A farlo presente è la Società italiana d’igiene che raccomanda ai governi, locali e nazionali di prendere i provvedimenti del caso con un approccio multidisciplinare ed interprofessionale. La visione che bisogna avere e quella della One Health, un modello sanitario che parte dal presupposto che la salute umana è legata a quella animale e dell’ecosistema, perché s’influenzano reciprocamente.

Lo si è capito bene con la pandemia che ha evidenziato l’interdipendenza dei varo sistemi. I cambiamenti degli ecosistemi e delle attività umane hanno aumentato molto le possibilità di trasmissione delle malattie infettive, aumentando il rischio di nuove epidemie in tutto il pianeta.

Attualmente ci sono 20 i virus sorvegliati speciali in tutto il mondo che si stanno diffondendo. Preoccupano quelli che arrivano dall’Africa. L’attenzione è concentrata sui virus di Dengue, Zika, Chikungunya, e West Nile, che fanno parte degli arbovirus, che si trasmettono all’uomo attraverso la puntura delle zanzare. Con l’aumentare delle temperature si diffondo più facilmente. Ma anche il virus di Marburg, diffuso soprattutto tra Tanzania e Guinea Equatoriale, è già segnalato come a rischio di nuova pandemia. Esso si diffonde rapidamente e causa una febbre emorragica ad altissima mortalità come il virus Ebola Per non dire dell’influenza Aviaria, con casi in Brasile, Cile, Equador e Cina.
Anche alla luce dell’esperienza fatta con il Covid bisogna quindi potenziare e aggiornare i piani pandemici”.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail