Autotrasporto, obbligo di test Covid in tedesco o inglese per passare il Brennero. ConfArtigianato: Tirolo da sempre sleale

Continua il caos al Brennero per gli autotrasportatori (1.405 quelli veronesi) che debbono raggiungere i mercati tedeschi e dell’Europa centrale. Il Tirolo è stato classificato dalle autorità di Berlino come “zona ad altissimo rischio Covid”. Ogni camionista che entra in Germania attraverso il Tirolo deve disporre di un test Covid (test rapido antigenico con tampone) negativo ed eseguito nelle 48 ore antecedenti l’ingresso in Germania. Inoltre, ogni autista deve registrarsi online su https://www.einreiseanmeldung.de/#/ prima di entrare in Germania. Gli autisti che vogliono raggiungere la Germania tramite il Tirolo devono munirsi di un test Covid negativo redatto in lingua inglese o tedesca. L’autostrada del Brennero A22 è chiusa al traffico pesante da Verona in direzione Nord per i mezzi sprovvisti di tale dichiarazione in lingua inglese o tedesca (per il traffico con destinazione in Germania o un paese raggiungibile tramite la Germania). Sarà consentito il transito dei mezzi con destinazione finale in Tirolo (o in Svizzera).

Le forze di polizia faranno proseguire i mezzi dotati dei requisiti richiesti in direzione Brennero esclusivamente nei numeri che consentono la massima sicurezza stradale al valico di confine. È pertanto possibile che, anche veicoli in possesso dei requisiti richiesti, siano deviati verso Tarvisio.   

“I valichi alpini che immettono nel Tirolo austriaco (Brennero, Passo Resia e San Candido Versciaco/Prato alla Drava) sono corridoi strategici per l’economia europea e questi nuovi controlli alle frontiere, dallo sgradevole sapore pre-Unione Europea ‘anni Ottanta’, stanno rallentando il trasporto merci e l’economia – aggiunge Paolo Brandellero, Presidente di Confartigianato Trasporti Verona –. Va chiarito il meccanismo che, purtroppo, fa sorgere il sospetto essere studiato per mettere in atto una sorta di scaricabarile. La Baviera chiude ai flussi provenienti o che transitano dal Tirolo, considerato regione ad alto rischio Covid, quindi quest’ultimo, per evitare che le ripercussioni sul traffico, sugli incolonnamenti di veicoli e, perché no, anche sull’inquinamento, giustificazione sempre presente nelle motivazioni addotte dal land austriaco, coinvolgano il proprio territorio, scarica tutto sull’Italia, spostando i controlli al Brennero. Uno scaricabarile delle regioni mentre gli stati centrali stanno a guardare, un esempio di autonomia economicamente devastante. Inoltre, vorremmo sapere cosa accade nell’eventualità in cui, ai punti tampone al confine, un autista risulti positivo: viene preso in carico dalla sanità locale? Abbandona il mezzo? E dove lo mette? Comprendiamo le preoccupazioni di tutti sul fronte sanitario, ma questo modo di operare, che si concretizza nel ‘mors tua vita mea’ da parte di regioni o di porzioni di Paesi membri della stessa Unione Europea, deve finire! Non dimentichiamo, infatti, al di là dell’emergenza sanitaria contingente, le restrizioni alla circolazione dei mezzi pesanti che da anni il Land del Tirolo introduce a danno dell’economia italiana”.

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