Bando poco chiaro, Solori riapra la gara per il suo portavoce

(di Federico Benini *) Solori, la società di riscossione, ha pubblicato un avviso pubblico per raccogliere “manifestazioni di interesse” da parte di aspiranti addetti stampa. Il rapporto di lavoro dovrebbe svolgersi per un tempo limitato e nella forma della prestazione professionale da parte di freelance in possesso di partita Iva. Non risulta configurare costituzione di rapporto di lavoro dipendente. Delle due l’una, però: se non si tratta di rapporto di lavoro dipendente, l’amministrazione sarebbe tenuta ad indicare il valore della prestazione professionale richiesta come accade comunemente per qualsiasi avviso che abbia ad oggetto ad esempio un lavoro di progettazione.

Invece nel bando si legge che “Il Candidato dovrà predisporre nei termini e nei modi previsti al successivo punto 5 una offerta economica tenendo conto che i servizi richiesti all’incaricato sono i seguenti”. Della serie: fatti una domanda e datti una risposta. Inoltre la pubblicizzazione dell’avviso, riportato soltanto nel sito istituzionale di Solori, appare assai carente rispetto alla platea di potenziali aspiranti. E’ stato divulgato mediante stampa e mezzi di comunicazione di massa?

Terzo punto: le informazioni riportate sul sito non consentono di verificare se sia stato dato adeguato preavviso almeno nel limite minimo dei 15 giorni comunemente previsto per le manifestazioni di interesse.

Già è opinabile il fatto che si postuli che il candidato sia in grado di svolgere “in piena autonomia e senza vincoli di subordinazione” un lavoro che è inquadrato gerarchicamente all’interno della struttura aziendale sotto il diretto controllo del management d’area e che nel bando è minuziosamente viene descritto in sette punti fitti di doveri, che spaziano dal “provvedere alla gestione dei rapporti con gli organi di informazione” al “fornire supporto alla progettazione di campagne informative”, dall’ “assistere il management aziendale” allo “svolgere attività di addetto stampa” e proporre e produrre “contenuti divulgativi (digitali e non) e progetti di comunicazione e promozione”. Se in più ci mettiamo che l’ente non quantifica il valore della prestazione richiesta e non sembra darne adeguata pubblicizzazione, siamo nella alea più assoluta. Guardando agli altri Comuni e agli altri enti, i compensi minimi per un incarico basico di questo tipo, si aggirano nell’ordine dei 2 mila euro lordi al mese. Appare dunque opportuno che Solori riapra i termini dell’avviso, che scadono venerdì 11 giugno, dandone adeguata pubblicizzazione e inserendo tutti gli elementi necessari, a partire dalla quantificazione del valore della prestazione, per consentire a tutti i potenziali candidati di partecipare.

(* consigliere comunale capogruppo Pd Verona)

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