CariVerona approva il bilancio: il patrimonio sale a 1,2 miliardi (più 5,8%). Sempre più azioni in portafoglio

Un patrimonio netto contabile in crescita a 1,241 miliardi di euro, oltre 25 milioni deliberati a sostegno di 193 progetti e un avanzo di 21,3 milioni in linea con le previsioni: sono questi i numeri contenuti nel bilancio 2022 di Fondazione Cariverona, approvato all’unanimità oggi dal Consiglio generale, guidato dal presidente Alessandro Mazzucco. I risultati confermano la capacità della Fondazione di “generare cambiamento” favorendo lo sviluppo sociale, culturale ed economico dei territori attraverso una gestione attenta e disciplinata del patrimonio.

A dare ancora maggior rilievo agli obiettivi raggiunti è lo scenario macroeconomico avverso che ha segnato l’anno passato e che rischiava di impattare negativamente anche sul bilancio della Fondazione. Le maggiori economie globali – compresa quella italiana – si sono infatti trovate a fare i conti con tassi di inflazione in rapido rialzo e crisi energetica, manovre restrittive delle banche centrali e frenata della crescita: tutti fattori che hanno comportato la forte discesa contestuale sia dei mercati obbligazionari che di quelli azionari. Una tempesta quasi perfetta, quindi, nonostante la quale Fondazione Cariverona – anche grazie alla politica di progressiva riduzione della concentrazione di rischio su singole posizioni – è riuscita a confermare i ricavi del 2021, necessari a garantire il livello erogativo programmato, e a far registrare un incremento del 5,8% del patrimonio netto contabile, passato da 1,173 a 1,241 miliardi di euro.

L’anno scorso è stata inoltre definita una nuova asset-allocation, obiettivo – che verrà progressivamente raggiunta a partire dal 2023 – per continuare a garantire una buona redditività del patrimonio, assicurando all’attività della Fondazione le risorse necessarie: a crescere sarà la componente azionaria globale – che passerà dal 40 al 50% del totale – a fronte del calo dell’obbligazionario (dal 40 al 30%), mentre anche nell’ambito dei mercati privati (20%) aumenterà la quota di private equity.

La strategia finanziaria prosegue quindi nel segno della diversificazione, con l’obiettivo di diminuire ulteriormente il rischio complessivo del portafoglio e mettere al sicuro i contributi destinati ai territori. La gestione oculata delle risorse è dimostrata anche dalla riduzione dei costi di funzionamento che, nel 2022, sono scesi del 2%, confermando un trend già in atto. Nel conto economico riclassificato rimane sostanzialmente invariata la voce dei ricavi netti, che si attesta sui 33,5 milioni di euro (-1% rispetto al 2021): incidono positivamente dividendi e proventi assimilati. Continua, invece, a pesare in negativo la gestione del patrimonio immobiliare attraverso il fondo Verona Property: la valutazione fatta nel 2022 ha portato Fondazione Cariverona a intervenire con un accantonamento prudenziale di 10 milioni di euro.

Il resoconto delle attività istituzionali mostra l’impatto positivo che la Fondazione continua ad avere sui propri territori, favorendo l’innovazione e creando nuove opportunità di sviluppo attraverso investimenti mirati. L’anno scorso sono stati deliberati 25,4 milioni di euro a sostegno di 193 progetti (in crescita del 35% rispetto ai 143 del 2021), mentre le risorse erogate hanno superato i 24 milioni: numeri che, in linea con le previsioni, hanno permesso il raggiungimento di tutti gli obiettivi contenuti nei documenti di programmazione. In aumento anche le richieste di contributi, passate in un anno da 274 a 350: un dato che, da una parte, conferma la capacità della Fondazione di intercettare i bisogni delle proprie comunità di riferimento; dall’altra, testimonia la proattività degli enti nell’elaborare risposte originali alle nuove sfide. Una quota consistente delle risorse è stata deliberata per la protezione e la qualità ambientale (6,3 milioni di euro), in un anno in cui il Paese è stato duramente colpito dagli effetti dell’emergenza climatica (ondate di calore, siccità, incendi, ecc.). In un caso su due il beneficiario è stato un soggetto privato no profit, mentre il 50% delle risorse ha riguardato progetti con un contributo assegnato superiore ai 250 mila euro.

Dal punto di vista strategico, i tre obiettivi che hanno guidato le attività di Fondazione Cariverona nel triennio 2020-2022 continueranno a farlo fino al 2025, come definito dal nuovo documento di programmazione pluriennale: la protezione dell’ambiente, la valorizzazione del capitale umano e la promozione di comunità coese e inclusive delineano l’orizzonte all’interno del quale si muoverà la Fondazione anche nei prossimi anni. Nel 2022 le tre linee di azione hanno potuto contare su disponibilità complessive pari a 6,6 milioni di euro per l’ambiente, 5,1 milioni per il capitale umano e 8,3 milioni per la comunità. È stata infine sostenuta con 1,6 milioni di euro l’azione emblematica “Costruire futuro – Azioni di policy building per le comunità”, trasversale a tutti gli obiettivi, attraverso la quale sono stati attivati percorsi di affiancamento e supporto specialistico per l’elaborazione di programmi strategici per lo sviluppo dei territori.

«In un anno in cui tutto è cambiato – sottolinea il presidente Alessandro Mazzucco – Fondazione Cariverona continua a rimanere un imprescindibile punto di riferimento per le comunità in cui opera. La solidità del bilancio dimostra la capacità della Fondazione di lavorare nell’interesse dei territori, intercettando i bisogni dei cittadini e aprendo la strada verso nuove vie di sviluppo. I tre obiettivi strategici che hanno guidato la nostra azione nel triennio appena concluso continueranno a farlo fino al 2025: proteggere l’ambiente, valorizzare il capitale umano, promuovere comunità coese e inclusive. In un momento di grande incertezza sul piano sociale ed economico, vogliamo evitare il rischio di rinchiuderci in vecchie consuetudini per continuare a giocare un ruolo da apripista, indicando una rotta, forti dei numeri che abbiamo presentato e dei progetti che desideriamo ancora realizzare. Lavoreremo in ogni ambito di intervento per innescare, facilitare e sostenere processi di innovazione attraverso la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico, la qualità dell’educazione, la creazione di alleanze strategiche: solo in questo modo riusciremo a elaborare risposte originali alle sfide inedite del nostro tempo, operando in stretta sinergia con gli attori dei territori».

Per il DG, Filippo Manfredi «I numeri contenuti nel bilancio 2022 rafforzano la nostra attività a favore dei territori, confermando la solidità del nostro patrimonio e la capacità di raggiungere gli obiettivi erogativi che ci siamo prefissati, nonostante un clima generale di grande incertezza. Sul piano finanziario proseguiamo senza esitazioni sulla strada della diversificazione: l’obiettivo è ridurre il rischio del nostro portafoglio, aumentandone allo stesso tempo la redditività. Ci prepariamo ora ad affrontare il triennio 2023-2025 con una rinnovata consapevolezza del nostro ruolo, puntando con maggior convinzione sulla creazione di reti e alleanze strategiche, sullo sviluppo delle competenze dei territori e sulla condivisione di buone pratiche esportabili e replicabili».

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail