Casa di Giulietta, assembramenti, ripieghi e una soluzione che non arriva

I commercianti di via Cappello sono incazzati perché la coda dei turisti che vanno a visitare la casa di Giulietta intasa il passaggio e rende difficile l’accesso ai negozi o anche solo il poter guardare le vetrine. Hanno indubbiamente ragione. E non solo per il danno alle loro tasche. L’assembramento che si verifica ormai ogni giorno, ma soprattutto il fine settimana, è pericoloso soprattutto per il contagio, ma sembra che nessuno c’abbia pensato prima. Adesso, su pressione dei negozianti, l’assessore alla cultura Francesca Briani ha comunicato che verrà adottata una soluzione temporanea allestendo al centro della strada una corsia delimitata dalle solite strisce bianche e rosse all’interno della quale incanalare i visitatori ed evitare che vadano ad accalcarsi contro i negozi. Un provvedimento però che se può alleviare il disturbo dei commercianti non va a toccare minimamente l’assembramento e quindi il mancato distanziamento sociale di centinaia di persone che si troveranno comunque in uno spazio ristretto.

Attorno al problema dell’entrata nella casa di Giulietta sono state fatte tante chiacchiere, a proposito e a sproposito, e alla fine è stato accettato dal Comune il progetto della Mox Corporation sostenuto proprio dai commercianti di via Cappello per far coincidere l’entrata alla casa con l’attuale negozio “Armani” e l’uscita dal cancello attuale. Soluzione che evidentemente non risolve in alcun modo il problema degli assembramenti in via Cappello che, stretta com’è, non permette il passaggio e la sosta di centinaia di persone contemporaneamente senza bloccare il transito pedonale. 

Più logico sarebbe stato accettare il progetto che prevedeva l’entrata da piazzetta Navona, dove gli spazi sono più ampi, attraverso il Teatro Nuovo,  e l’uscita, che non prevede soste ed è di per sé più scorrevole dell’ingrasso, dal cancello della casa di Giulietta in via Cappello. 

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