(di Marco Danieli) Anche quest’anno, come ogni anno, nonostante il corona virus, al casello di Peschiera del Garda si ripresenta il solito problema: code in uscita già dal primo mattino, code in entrata alla sera, traffico rallentato o paralizzato nei dintorni. Tutto causato dall’afflusso dei visitatori di Gardaland e degli altri parchi.
Quest’anno il fenomeno è concentrato particolarmente nel finesettimana, ma sono anni che gli abitanti del basso Garda sono gravemente penalizzati dalle code che vengono generate dai grandi parchi divertimento e che si concentrano tutte fra Peschiera e Lazise alzando notevolmente il livello di inquinamento.
Nulla contro l’attività di queste importanti attrazioni turistiche che sono un volano per l’economia e danno lavoro a migliaia di persone. Non ci vorrebbe molto, però, ad armonizzarle con la vivibilità e le esigenze degli abitanti della zona, tra le quali, non ultima, l’accessibilità all’ospedale Pederzoli ed al suo Pronto Soccorso.
Non ci vorrebbe molto per risolvere il problema. Basterebbe aprire nel comune di Castelnuovo un casello dedicato, magari collegato con la superstrada costruita apposta per alleggerire il traffico sulla statale 11, anche questa intasata dai vacanzieri.
Sono anni che se ne parla. Per un motivo o per l’altro, però, non s’è mai fatto nulla. L’Autostrada Brescia-Padova, una delle più trafficate ed anche una di quelle che incassano di più in termini di pedaggi, a suo tempo aveva dato la disponibilità e dovrebbe avere anche un progetto nel cassetto. Le stesse società di Gardaland, Movieland e Caneva avrebbero tutto l’interesse a contribuire alla realizzazione del nuovo casello per facilitare l’accessibilità ai parchi e per un evidente ritorno d’immagine. I comuni del basso lago infatti sarebbero avvantaggiati sia per la mobilità che per l’inquinamento.
Perché questo casello non è ancora stato costruito? Cosa ci vuole ad inserirlo nel piano degli investimenti da avviare con procedura d’urgenza nel pacchetto Recovery Fund?
