Ciclabile del Chievo, piccola lezione di senso civico. Grazie a due runner e al Consorzio Camuzzoni

Domenica mattina di metà giugno. Una bici sull’alzaia del Camuzzoni; una recinzione abbattuta che lascia immaginare un incidente dagli esiti potenzialmente gravi; l’occasione che fa l’uomo ladro; le forze dell’ordine impegnate col motorshow in fiera…insomma, tutti gli elementi per una storia che finisce male ci sono tutti. Tranne per un dettaglio, mai sfidare la cocciutaggine delle ragazze. E sono state infatti due runner a prendersi la briga di fare quello che centinaia di altre persone si erano guardate bene dal fare: prendere il cellulare e chiamare le forze dell’ordine. Per avvisare di un potenziale incidente e per denunciare che era in corso un tentativo di furto: sulla mountain bike abbandonata, infatti, si era acceso l’interesse di una coppia di altrimenti irreprensibili signori disposti a tutto, anche a rischiare il collo scavalcando una recinzione troppo alta per la loro statura, per mettere le mani sul “bottino”.

Due ore e diverse chiamate dopo, la soluzione inaspettata. Ancora assenti le forze dell’ordine, è intervenuto il Consorzio del canale Camuzzoni che, attraverso il tecnico in reperibilità, ha messo in sicurezza la recinzione ed ha recuperato la mountain bike consegnandola al legittimo proprietario. La bicicletta, rubata un paio di giorni prima al Saval, era stata notata e segnalata sulla chat dei residenti – il gruppo Facebook è “Te si o te eri del Saval se..” – permettendo così di rendere pubblico il ritrovamento. La mountain bike, dall’impagabile valore affettivo, è tornata insomma a casa. A bocca asciutta, invece, i “furbetti del quartierino” ritrovatisi a mani vuote… Piccola storia, si dirà,  domenicale di educazione civica per due runner. Due ore spese bene che hanno permesso ad un padre di rientrare in possesso della biciletta regalata al figlio trent’anni fa, ricordo di una stagione irripetibile.

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