Cominciano a mancare i microchip. Non ci saranno nelle nuove tessere sanitarie. Salvi per ora bancomat e carte di credito

Le prossime tessere sanitarie saranno senza microchip. Chi dovrà rinnovare la tessera sanitaria se la vedrà recapitare dall’Agenzia delle Entrate senza il microcircuito. Potrà comunque essere utilizzata per avere le prestazioni sanitarie, per attestare il codice fiscale e anche all’estero come tessera europea di assistenza malattia, ma non più come Carta nazionale dei servizi per comunicare in Internet con la Pubblica amministrazione (l’Inps, Agenzia delle Entrate ecc.).
Ad essere colpite da questa novità sono le regioni più avanzate, come il Veneto, la Lombardia e l’Emilia-Romagna, che utilizzano di più l’informatica nella gestione dei servizi sanitari.
Il motivo? La guerra in Ucraina, a causa della quale stanno venendo meno due dei materiali fondamentali per fare i microchip: il palladio, che arriva dalla Russia, e il neon, il cui principale esportatore è l’Ucraina. Perciò le prossime tessere sanitarie saranno senza microchip.
Per ora sono salve le carta d’identità elettroniche, i bancomat e le carte di credito. Ma se la guerra dovesse continuare e di conseguenza le materie prime che servono per fare i microchip si potrebbero creare problemi anche per questi strumenti entrati nella nostra vita di tutti i gironi.
Una soluzione molto semplice potrebbe essere quella di prolungarne la validità oltre la scadenza. Ma qui entra il ballo la mentalità burocratica che, come tutti sanno, è piuttosto rigida.

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