Con SAVE è la crisi del settimo anno, Croce: Ora si faccia una gara internazionale

Il Catullo vada a gara. Anche Michele Croce, leader di Prima Verona, chiede che venga rivisto l’accordo con la Save, il partner privato dello scalo scaligero. Spiega Croce: «Anche tralasciando l’ultimo disgraziato anno segnato dal Covid, i numeri ci dicono che dal 2014, da quando cioè SAVE è entrata nel sistema aeroporti del Garda (Villafranca e Montichiari), gli scali di Bologna, Bergamo, Treviso e Venezia sono cresciuti in modo esponenziale. Verona no. Nessun investimento per il rilancio del Catullo e neppure per Montichiari.
Quanto alla struttura, l’aeroporto di Verona è considerato uno dei peggiori d’Europa.
Questi dati, semplici ed inconfutabili, ci dicono che occorre cambiare e subito. Senza acrimonia, ma neppure senza nascondere il fatto oggettivo che il socio privato SAVE in questi sette anni ha deciso di non investire sugli scali di Villafranca e Montichiari, portando via voli e attività in favore degli scali di Venezia e Treviso.
Decisione legittima di un privato che ha deciso di puntare su altri asset, ma che non fa gli interessi del territorio di Verona e del Garda».
«Quindi – conclude Croce – si finisca la triste telenovela del non-decidere con il rinvio sistematico del patto di sindacato con Save, si sciolga il rapporto e si scelga con gara internazionale il migliore investitore per il sistema aeroportuale del Garda, in grado di soddisfare le esigenze del nostro territorio».

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