Conte ha dei numeri, ma non la forza. Lo sanno tutti, a cominciare dalla Pfizer

140 contrari. 156 favorevoli. 16 astenuti. Dei 156 favorevoli: 3 senatori a vita, non eletti da nessuno. 2 transfughi da Forza Italia. 3 del gruppo misto che hanno cambiato idea dalla sera alla mattina. 2 senatori che hanno votato dopo che la votazione era stata chiusa. Insomma: al Senato la maggioranza Conte non ce l’ha. E lo sa. Come sa che in queste condizioni non può governare, non può far più niente. Conseguenza: deve andare subito al Quirinale, dove c’è Mattarella che tutto questo lo sa bene, e dimettersi. Poi sarà il Capo dello Stato a decidere. Nell’interesse degli Italiani. E soprattutto per far coincidere il paese legale col paese reale. Per dare all’Italia un governo credibile per affrontare la gravissima crisi sociale che si presenterà ad aprile quando scadrà il blocco dei licenziamenti e ci saranno centinaia di migliaia di disoccupati per le strade. Mattarella questo lo sa e non può esimersi da intervenire. E questo gli darà maggior credito alla scadenza del settennato.

Lui sa che Conte la maggioranza non ce l’ha più da un pezzo e così non si può governare. I risultati si vedono. Non abbiamo più credito internazionale. Siamo tornati all’Italietta. Basta vedere che cosa sta succedendo con i vaccini. La Pfizer ha cambiato improvvisamente le consegne dei vaccini scombinando la programmazione della campagna vaccinale. E per di più  senza dare spiegazioni. Fatto gravissimo che va a incidere sulla nostra salute. E Conte che cosa fa? Non si fa sentire. Non prende alcuna contromisura. Troppo occupato al mercato delle vacche. Germania e Francia milioni di vaccini se li sono già comprati per conto loro. Conte neanche ci ha pensato. Così non può continuare.

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