Covid-19, ecco il piano dei vaccini in Veneto. Ieri altri 116 decessi. Cala al 6,74% il tasso di contagio

Altra giornata pesante sul fronte del Covid: i caduti nelle ultime 24 ore sono stati 116 che portano a 5.747 unità il conto drammatico dei decessi. Ieri i nuovi contagiati sono stati 3.357 a fronte di 49.830 test eseguiti, di cui 20.593 a mezzo test molecolari e 29.237 con test rapidi. Complessivamente, nel Veneto sono stati eseguiti 4,9 milioni di test dall’inizio della pandemia.

I ricoverati attuali sono 3.269: 2.888 in area non critica (meno 19 pazienti) e 381 in terapia intensiva (più 2 ricoveri). I dimessi sono saliti a 9.863 persone, 182 in più nelle ultime ventiquattr’ore.

Novità del giorno è l’avvio del piano vaccinale nel Veneto: il primo vaccino disponibile sarà Pfizer/BioNTech. La “giornata di avvio” della campagna vaccinale unica a livello europeo, 27 dicembre 2020, vedrà somministrato un primo quantitativo di 875 dosi. L’avvio della campagna vedrà coinvolto in questa prima fase:

  1. personale ospedaliero e territoriale del Servizio Sanitario e Socio-Sanitario Regionale;
  2. ospiti e operatori delle strutture socio-sanitarie territoriali.

Nella Regione del Veneto, la prima fase di immunizzazione sarà rivolta a una popolazione pari a 184.893 soggetti, di cui:

  • 91.035: Personale sanitario di Aziende ed Enti del SSR e di strutture private;
  • 93.858: Personale e ospiti di strutture socio-sanitarie territoriali.

Successivamente la vaccinazione verrà estesa alla popolazione generale, secondo criterio anagrafico e di rischio specifico, oltre che a specifiche categorie individuate, tra cui i lavoratori dei servizi essenziali e soggetti a rischio, inclusi gruppi di popolazione in grado di sostenere la trasmissione dell’infezione nella comunità. È prevista la convocazione della popolazione (chiamata attiva) mediante invito, corredato di materiale informativo, da parte del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione di riferimento territoriale, con indicazione dell’appuntamento presso la sede vaccinale individuata.

L’avvio della campagna di vaccinazione prevede, inoltre:

  • monitoraggio dei tassi di adesione e delle stime di copertura (registrazione della vaccinazione o dell’eventuale dissenso a questa);
  • attività di farmacovigilanza e sorveglianza di eventuali reazioni avverse;
  • monitoraggio e valutazione della persistenza a medio e lungo termine degli anticorpi.

Ogni Azienda Sanitaria attiverà i Punti di Vaccinazioni Ospedalieri e Territoriali, con il coordinamento del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione territorialmente competente.

  • Operatori ed ospiti strutture socio-sanitarie territoriali

L’attività di vaccinazione per le strutture residenziali sarà garantita presso la struttura stessa da personale delle strutture residenziali socio-assistenziali, supportato da personale afferente alle Aziende ULSS di riferimento, sotto il coordinamento del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica. Per tutte le strutture non residenziali (es. centri diurni, centri sollievo per anziani, disabili, salute mentale, dipendenze, case di riposo per autosufficienti, comunità educative minori) saranno individuate, da parte delle Aziende ULSS, modalità organizzative ad hoc.

  • Popolazione generale
  1. Centri di Vaccinazione di Popolazione (un CVP ogni 20.000-100.000): strutture (es. palazzetti dello sport, palestre, auditorium, scuole, etc.) all’interno delle quali è possibile organizzare la vaccinazione rapida e sicura di un elevato numero di persone.
  2. I “Punti tamponi COVID-19” e i “Drive-through tamponi COVID-19”, contestualmente al Centro di Vaccinazione di Popolazione,possono essere ri-convertiti, anche per frazioni di tempo della giornata, in punti per la vaccinazione.

Verrà organizzata una campagna informativa e comunicativa alla popolazione, con l’obiettivo di sostenere la motivazione personale per la scelta vaccinale, differenziata per target (operatore sanitario, personale dei servizi di pubblica utilità, anziani, care givers, ecc.). Andrà favorita la diffusione capillare tra il personale sanitario delle informazioni disponibili sul vaccino e sulle evidenze scientifiche attualmente disponibili, sia per una maggiore consapevolezza del personale stesso sia in considerazione dell’importante ruolo rivestito nei confronti della popolazione quale riferimento per l’autorevolezza delle informazioni scientifiche.

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