Covid-19: in Veneto, più 7 in terapia intensiva. Sintomatici al 3,22%. A Villafranca infettati 4 pneumologi sui sei in servizio

(in aggiornamento) Dalla conferenza stampa di Luca Zaia oggi emergono alcune novità. Partiamo dai  numeri: i tamponi effettuati sono 2,259 milioni, circa 15mila test “tradizionali”  al giorno e oltre 10mila test rapidi; i positivi ad oggi sono risultati complessivamente 46.992, con una crescita di 1526 unità su ieri.  Lo stock dei positivi è ad oggi di 19.517 unità. In isolamento ci sono 14.667 persone, circa mille in più rispetto a  ieri. I ricoverati ad oggi sono 749, più 54 su ieri; in terapia intensiva ci sono 88 pazienti, più 7 su ieri. I deceduti sono saliti a 2.344 persone, 12 in più nelle ultime 24 ore. I sintomatici sono 604, il 3,22% sul totale dei positivi: di conseguenza, il 97% delle persone positive al test sono asintomatiche.

Delle persone ricoverate, uno su nove è in intensiva contro l’uno su tre registrato a marzo scorso. Delle province venete, Belluno è già al terzo livello, Treviso si sta avvicinando a questa soglia; le altre province sono ad un livello inferiore. La Regione – sottolinea Luca Zaia – sta ordinando alle unità sanitarie di attrezzarsi con ospedali dedicati al Conid-19 così da reggere ad una prossima crescita degli ammalati, cercando di mantenere equilibro fra i malati Covid e quelli non Covid. Stiamo predisponendo un nuovo protocollo di cure domiciliare, coi clinici veneti, per individuare  alla luce delle nuove evidenze scientifiche una procedura nuova che eviti l’ospedalizzazione.

82 medici sono infettati e 450 operatori: non è una catastrofe, ma la Regione segue con attenzione (su 6 pneoumologi a Villafranca quattro sono infettati) con un tampone ogni sette giorni per il personale in prima linea ed agli operatori delle RSA (venti agli ospiti).

Sul DPCM, Zaia conferma la sua opposizione e la richiesta di modifica. «Molte azioni fatte senza base epidemiologica; si è colpito alcune categorie e non altre, il che vuol dire che abbiamo dato loro in passato indicazioni errate, ma così non è stato: in effetti che non registriamo focolai in palestre o in ristoranti. Era meglio tenere le persone in luoghi controllati. Spero che il Governo ci ripensi».

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