Covid, il Veneto verso la zona arancione da venerdì. Verifiche per chiudere le scuole

(in aggiornamento) Rischio passaggio in arancione da venerdì prossimo, dopo due mesi di situazione positiva in giallo, siamo la regione con una buona situazione epidemiologica rispetto al resto d’Italia, ma siamo “circondati” da una crescita dell’epidemia: Luca Zaia mette le mani avanti, l’isola felice è destinata a venir nuovamente attaccata dal Covid rimessosi in circolo con forza coi focolai scolastici. Il Veneto adotterà da oggi una verifica Comune per Comune e sarà la Regione ha decidere, coi Sindaci, l’eventuale chiusura di plessi. Spiega: «Entrano pazienti con più velocità e vanno più velocemente in terapia intensiva: i nostri clinici iniziano a dire che l’accesso è più impegnativo dal punto di vista sanitario e delle cure e nel giro di un paio di giorni molti pazienti vengono “catapultati” in terapia intensiva. Abbiamo turbolenze in volo, ma l’aeroplano non casca: atterremo con danni, sociali, economici, ma atterreremo senz’altro. Vediamo l’evoluzione della pandemia, ma ci vuole ancora l’impegno di tutti: mascherina, distanziamento e sanificazione delle mani. Fatelo tutti, vale più di un lockdown. Siamo preoccupati: i dati del Governo di ieri che ci hanno mostrato sono preoccupanti. A macchia di leopardo stanno chiudendo le scuole, ed io punterei ad un fermo prudenziale di tutte le scuole. Non a caso, il Governo ha inserito questa eventualità anche nel Dpcm».

I dati di oggi nel Veneto non lasciano spazio a dubbi: a fronte di 44.077 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore, i positivi sono risultati 1.272 pari ad un indice di contagio del 2,88%. Dall’inizio della pandemia il Veneto ha effettuato 7,341 milioni di tamponi (fra rapidi e molecolari) che hanno evidenziato 336.750 contagiati, pari ad una contagiosità del 4,58%. In ospedale sono oggi ricoverati 1.349 veneti: 155 in terapia intensiva (più 10) e 1.194 in area non critica (più 22). I deceduti viaggiano verso quota 10mila: 9.891 oggi con 17 nuove vittime. I dimessi sono saliti a 16.190. In cura o in isolamento sanitario domiciliare ci sono 25.764 cittadini.

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