Covid, vaccinato e al sicuro? Non vale proprio per tutti. Quindi, bisogna che tutti vengano vaccinati

(di Giovanni Serpelloni) La vaccinazione di massa che è avvenuta in Israele, Regno Unito, Cina, Russia e in tanti altri paesi ci permette di dire con ragionevole certezza che tutti i vaccini che vengono usati riducono fortemente, una volta raggiunta una buona soglia di somministrazione nella popolazione, i ricoveri e la letalità COVID correlata in quanto diminuiscono le nuove infezioni.

In particolare in Israele e Regno Unito si è potuto dimostrare che le vaccinazioni hanno ridotto la diffusione del virus diminuendo drasticamente il numero dei nuovi contagi (incidenza). Gli studi sperimentali e l’osservazione sulle campagne vaccinali in atto mostrano infatti che i vaccini sono in grado di prevenire l’infezione e bloccare lo sviluppo della Covid19. Questo vale sia per i vaccini ad RNA che per quelli basati su adenovirus. 

Quindi la persona vaccinata non è contagiosa e non trasmette virus, sempre che il vaccino abbia attecchito regolarmente e si siano sviluppati gli anticorpi ad un livello necessario per assicurare una buona immunità oltre che la risposta cellulomediata ( altra linea di difesa importante). Esistono infatti persone che anche se non hanno elevati livelli di anticorpi si sono mostrati  resistenti al virus per la presenza di una buona immunità cellulare

Come sappiamo, però possono esistere le eccezioni. Ci sarà sempre un minimo numero di persone che seppur vaccinate, proprio come avviene per il vaccini antinfluenzali, si ammalerà in modo leggero o asintomatico e quindi conserveranno la contagiosità. Che cosa vuol dire? Significa che da 5 a 15 persone su 100, anche se vaccinate, potranno acquisire  il virus. Nessun vaccino è efficace al 100%. Ma solo nel raro caso in cui non si dovesse sviluppare immunità, la persona potrebbe infettarsi e diventare contagioso. Ma questo avverrebbe in un contesto sociale di vaccinati e quindi la trasmissione ad altri e di conseguenza il numero di contagiati, sarebbe molto contenuta. La socialità potrà così riprendere, ma con cautela e l’uso delle norme preventive non andrà abbandonato. Durante gli incontri tra più famiglie o in raggruppamenti più numerosi i CDC raccomandano ancora l’uso della mascherina e il distanziamento. Soprattutto negli ambienti pubblici come bar, ristoranti e ancor di più nei mezzi pubblici devono essere applicate queste precauzioni. I CDC americani hanno dichiarato inoltre che in caso di contatto con persona positiva, le persone vaccinate non vanno messe in quarantena, ma se per caso manifestano sintomi e iniziano a sospettare di avere il Covid, devono autoisolarsi e sottoporsi a tampone.

In Italia purtroppo le vaccinazioni proseguono a rilento. Solo tra il 1,5 e il 5,9% (media nazionale 4,5%) della popolazione è stata completamente vaccinata anche con il secondo ciclo. E questo, come abbiamo avuto modo di evidenziare,  è dovuto a mancanza di dosi vaccinali ma anche a carenze organizzative in alcune regioni. Questo comporta che è troppo presto per pensare di poter allentare le restrizioni ma che bisogna concentrarsi sul vaccinare quante più persone possibile e nel più breve tempo possibile. Nel frattempo è imperativo continuare ad applicare le norme preventive.

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