Da Berlinguer, alla Gelmini: tredici ministri debbono pagare. Sono loro i “responsabili politici” della strage Covid

(di Gianni De Paoli) Luigi Berlinguer (Democratici di sinistra), nella foto, Tullio De Mauro (indip. di sinistra), Letizia Moratti (FI), Giuseppe Fioroni (Margherita), Fabio Mussi (Democratici di Sinistra), Maria Stella Gelmini (FI), Francesco Profumo (indip. di sinistra), Maria Chiara Carrozza (Pd), Stefania Giannini (Pd), Valeria Fedeli ( Pd), Marco Bussetti (indip. di sinistra), Lorenzo Fieramonti ( M5S), Gaetano Manfredi (indip. di sinistra) devono chiedere scusa agli italiani. Questi signori sono stati i ministri dell’Università dal 1999 a oggi. Sono loro che hanno stabilito il “numero programmato” per l’accesso alla Facoltà di Medicina entrato in vigore in quell’anno. Devono chiedere scusa perché hanno sbagliato di brutto a programmare il numero dei medici che sarebbero serviti per far funzionare la sanità. Hanno toppato, hanno fatto i conti tutti sbagliati perché hanno stabilito che potessero accedere all’Università molti meno studenti in medicina di quello che sarebbe stato il fabbisogno di medici. Se oggi la mancanza di medici mette a rischio la vita di tanti italiani la colpa è di questi signori che non solo hanno sbagliato i conti, ma hanno anche impedito a decine di migliaia di giovani di diventare medici. Hanno sbagliato. Il Covid lo mette tragicamente in evidenza: gli ospedali sono in crisi non perché mancano i letti, ma perché mancano i medici.

Hanno sbagliato, ma per il loro errore non pagano loro, pagano i cittadini, con i disagi, con le difficoltà, con la sofferenza e anche con la morte. Non la possono passare liscia questi tredici ministri. Devono rispondere del danno che hanno fatto. Ed anche i capi dei loro governi devono spiegare perché hanno lasciato che a determinare il numero dei futuri medici fosse il Ministro dell’Università e non quello della Sanità come sarebbe stato logico. Devono pagare. Ma non ci illudiamo. In Italia pagano sempre gli stessi, soprattutto i piccoli. E poi, più grandi sono gli errori, più grandi sono i danni e più è probabile che il responsabile la faccia franca. Ma bisogna chiederlo lo stesso: devono pagare.

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