Da Borgo Trieste al Chievo, scene di ordinaria incuria. Dal Pd denunciano lo scarica-barile fra Amia e Comune

Cigli stradali invasi da erbacce alte un metro condite di rifiuti di ogni genere; argini dei progni completamente rivestiti di arbusti e sterpaglie: sono scene di ordinaria incuria che si ripetono un po’ in tutta la città, da Borgo Venezia al Chievo. “Ho chiesto di chi fosse la competenza della giungla che si sta pericolosamente avvicinando alla strada in via Berardi – spiega Federico Benini, capogruppo Pd – ed è uscito che sia Amia che il Settore Strade e Giardini del Comune si chiamano fuori perché, dicono, ‘gli alberi in oggetto sono radicati nel terreno di proprietà dell’Inps’. Per carità – continua Benini – rispettiamo la proprietà di tutti, ma in casi simili compito del Comune non è starsene con le mani in mano, ma fare pressione sull’ente responsabile ed inadempiente mettendo in rilievo i rischi, in termini di sicurezza e igiene pubblica, nonché di decoro, che la mancata manutenzione comporta”.

Considerazioni che valgono anche per le condizioni pietose in cui si trova il progno Valpantena, di competenza del Genio Civile, che attraversa Borgo Venezia da Santa Croce a Borgo Trieste: “Qui stiamo assistendo alle stesse scene dell’estate  2017quando i residenti denunciarono lo stato inaccettabile degli argini e del letto del progno ricoperti di vegetazione spontanea e rifiuti” osserva Rita Andriani, consigliera Pd ed ex presidente della Sesta Circoscrizione, “In tempi dove i fenomeni meteorologici estremi, violenti ed improvvisi, sono all’ordine del giorno, la manutenzione periodica dei progni dovrebbe essere una priorità delle autorità preposte, invece la manutenzione viene svolta dal Genio Civile una volta all’anno, e solo dopo continue e pressanti richieste delle amministrazioni locali. Ora, visti i risultati, sembra che queste richieste da parte di Circoscrizione e Comune al Genio Civile manchino completamente, lasciando gli abitanti delle zone limitrofe agli argini in situazione oltre che di possibile pericolo, anche di sicuro degrado e incuria”.   

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