Da uno studio della Cgia di Mestre risulta che cala l’evasione fiscale

Per la prima volta in Italia diminuisce l’evasione fiscale. Lo dice uno studio della Cgia di Mestre che ha riscontrato che nel 2019, l’ultimo anno i cui dati fiscali sono disponibili, è scesa a 80,6 miliardi di euro. Si tratta di dati parziali ma indicativi di una tendenza positiva.

La Cgia commenta scrivendo “se riusciremo a contrastare con maggiore incisività l’economia sommersa, faremo pagare le tasse anche ai colossi dell’e-commerce presenti nel nostro Paese, riusciremo a incrociare in maniera efficace le 161 banche dati fiscali che possiede l’Amministrazione finanziaria e, infine, assisteremo a una seria riforma del fisco che tagli strutturalmente il peso delle tasse su tutti i contribuenti, non è da escludere che nel giro dei prossimi 4/5 anni l’evasione fiscale presente in Italia potrebbe addirittura ridursi della metà, allineandosi così al dato medio europeo. Ovvio che ci vuole il concorso di tutti e se molti contribuenti hanno cominciato a comportarsi correttamente nei confronti del fisco è anche perché negli ultimi anni chi è stato chiamato a spendere i soldi pubblici ha finalmente cominciato a farlo con oculatezza. Certo, gli sprechi e gli sperperi ci sono ancora, ci mancherebbe, tuttavia l’evasione si contrasta anche razionalizzando la spesa pubblica”.

Continuare ad insistere, come fanno i sindacati ed alcuni tecnici, sul fatto che l’Irpef sarebbe pagata per il 90% da pensionati e lavoratori dipendenti la Cgia lo definisce “fuorviante, perché sottende che in Italia a pagare la quasi totalità dell’Irpef sarebbero solo due categorie di contribuenti”.

Intanto, precisa la Cgia, si tratta dell’82% e non del 90%. Però non si tiene conto che queste 2 categorie “rappresentano quasi l’89 % del totale dei contribuenti Irpef presenti in Italia”. Sarebbe più corretto calcolare lo squilibrio del carico fiscale facendo la media di quanto ha versato ciascun contribuente fra i lavoratori autonomi, i dipendenti e i pensionati. Così facendo risulta che i pensionati pagano un’Irpef netta annua di 3.173 euro, i dipendenti di 4.006 euro e gli imprenditori/lavoratori autonomi di 5.741 euro. L’evasione, conclude la Cgia, va combattuta a tutti i livelli.

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