Dopo Ponte Catena anche il Saval resta senza sportello bancario

I consiglieri Michele Bertucco e Federico Benini hanno incontrato la responsabile della Direzione Regionale del Triveneto di Unicredit dottoressa Luisella Altare per esporre il disagio e le preoccupazioni manifestate dai cittadini di vari quartieri della città per il progressivo ritiro dei servizi di credito dal territorio. L’ultima vicenda, recentemente confermata anche da comunicazione ai correntisti, riguarda la chiusura della filiale Unicredit del Saval, che proprio oggi ha cessato l’attività.

“All’azienda abbiamo prospettato alcune soluzioni-ponte per non lasciare completamente sguarnito il territorio – spiegano Bertucco e Benini – con la richiesta di lasciare in funzione almeno uno sportello bancomat per il ritiro dei contanti. Abbiamo illustrando il disagio dei cittadini, specie i più anziani e meno avvezzi alla digitalizzazione dei servizi, che si devono sobbarcare disagevoli spostamenti verso altre filiali soltanto per sbrigare le più comuni operazioni di sportello, come ad esempio il prelevamento di contanti”.

“Precisando che non possiamo né vogliamo impedire la riorganizzazione della rete di sportelli locali – continuano – peraltro in atto su tutto il territorio nazionale e che ha già portato, con le mancate sostituzioni del personale uscito per pensionamento, alla riduzione di circa il 15% dei dipendenti del settore del credito (da 350 mila a 300 mila circa nell’ultimo quinquennio nel Paese) restiamo in attesa di un positivo riscontro da parte dell’azienda e allarghiamo la richiesta agli altri istituti bancari che operano a Verona”.

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