Dopo tre anni di attesa, via Armando di Pietro a San Massimo è oggi ufficialmente aperta

Pronta da oltre tre anni, via Armando di Pietro a San Massimo è stata aperta alla viabilità solo oggi. L’Amministrazione è riuscita infatti a sbloccare il complesso iter procedurale legato alla lottizzazione di cui via di Pietro rappresenta una delle opere compensative. 

Un risultato atteso dai residenti della zona e in particolare delle nuove edificazioni che si affacciano sulla via e che, per tutto questo tempo, se la sono vista sbarrata da pesanti transenne. Via di Pietro è ora collegata direttamente a via 24 Giugno e via Piatti, a beneficio della viabilità in una zona tra San Massimo e la Spianà, di passaggio interquartierale e vicino agli innesti della tangenziale. Per l’occasione questa mattina è stata organizzata una sorta di inaugurazione sul posto, con lo spostamento delle transenne e l’apertura ufficiale della via. Per il Comune hanno partecipato l’assessore alle Strade e quello alla Sicurezza. Presenti anche alcuni consiglieri comunali, della Terza circoscrizione e i residenti del quartiere. “Alla base del ritardo c’erano complicazioni procedurali a carico dei lottizzanti – spiega l’assessore alle Strade -, uno stallo che però si protraeva per troppo tempo, a danno dei residenti e di tutto il quartiere. Perciò abbiamo cercato di accelerare l’iter e dare una risposta concreta ai cittadini. Questa strada costituisce un importante sfogo per la viabilità della zona, collegandosi direttamente a via 24 Giugno e via Piatti, due arterie di San Massimo molto trafficate. Ora possiamo concentrarci sulle altre richieste della Circoscrizione per migliorare la zona dal punto di vista della percorribilità e della mobilità sostenibile”. 

“Non mancherà l’attenzione alla sicurezza stradale – sottolinea l’assessore competente -. Via di Pietro è un rettilineo all’interno di una lottizzazione, il rischio è che lo si possa percorrere superando i limiti di velocità consentiti. Ecco perché ho già predisposto controlli mirati da parte degli agenti della Polizia locale, a tutela dell’incolumità pubblica”.

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