Duelli aerei. Se RyanAir si arrocca a Treviso, al Catullo arriva Volotea con quattro Airbus e 21 destinazioni

Ogni tanto una gioia. Dopo la doccia fredda di due giorni fa, quando RyanAir ha deciso di appoggiare comodamente a Treviso 22 voli dei nuovi 23 in partenza dal Veneto lasciandone generosamente solo uno a Verona (per Corfù), oggi il Catullo registra il gesto di buona volontà di Volotea, la compagnia aerea low cost spagnola che vanta un suo pubblico affezionato anche in Italia, soprattutto (ma non solo) per le destinazioni mediterranee.

La notizia è che Volotea punta desisamente a investire su Verona, dove saranno basati quattro Airbus A320, il che aumenterà il volume di posti disponibili rispettivamente del 4% e del 43% rispetto all’estate 2019 e all’anno scorso. Non è certo l’attesa inversione di tendenza sulla quale lo scalo veronese può contare per recuperare le posizioni perse per le politiche dell’azionista Save (più concentrato su Venezia e Treviso) e per il placido sonno degli azionisti di casa nostra, ma è un buon segnale.

“L’avvio delle operazioni con i nuovi aerei, oltre a permetterci di trasportare un numero maggiore di passeggeri verso destinazioni ancora più distanti, garantendo comfort, sicurezza e qualità del servizio a bordo, ci consentirà in futuro di aggiungere nuove rotte alla nostra offerta”, ha detto Carlos Muñoz, presidente e fondatore di Volotea. “L’arrivo di questi aerei più capienti, efficienti e rispettosi dell’ambiente riconferma la nostra volontà di continuare a investire a livello locale, sostenendo il territorio e supportandone la ripresa economica. Sostegno che, recentemente, si è concretizzato anche attraverso l’iniziativa Volotea4Veneto, un’attività nata in collaborazione con Gruppo Save e Regione Veneto a sostegno della cultura locale in cui quattro progetti culturali sono in gara per aggiudicarsi un importante sostegno economico”.

Per illustrare neid ettagli il quadro di attività dell’estate 2021, il vettore spagnolo scende in pista a Verona con un totale di 21 rotte, dieci delle quali domestiche (Alghero, Bari, Cagliari, Catania, Lamezia Terme, Lampedusa, Napoli, Olbia, Palermo e Pantelleria) e undici dirette verso l’estero, nella speranza che la pandemia conceda una tregua ai turisti e agli operatori: Atene, Creta, Mykonos, Preveza /Lefkada, Santorini, Zante per la Grecia; Ibiza, Minorca e Palma di Maiorca in Spagna; e infine Cork nel sud dell’Irlanda e un’ultima destinazione mediterranea a Malta.

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