Export, il Nordest ha già recuperato il “buco” del Covid: il report di Intesa San Paolo

Nei primi tre mesi del 2021 le esportazioni delle imprese distrettuali del Triveneto hanno segnato un netto incremento (+5,8%) che consente di ritornare ai livelli dello stesso periodo del 2019 (8,4 miliardi di euro). Lo riporta il Monitor dei distretti industriali pubblicato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo. I distretti del Friuli-Venezia Giulia (FVG) sono risultati i più dinamici (+16,0% sul 2020 e +8,8% sul 2019); buono il recupero di quelli del Trentino-Alto Adige (+9,4% sul 2020 e +4,7% sul 2019), più attardati quelli veneti (+4,3% sul 2020 e -1,6% sul 2019). I maggiori aumenti rispetto al 2020 sono stati ottenuti nell’Asia Orientale e nel Nord America. In Europa, Francia e Germania hanno contribuito alla crescita del Sistema casa e della Metalmeccanica, mentre Svizzera e Regno Unito hanno causato i cali del Tessile Veneto e del Prosecco di Valdobbiadene.

Tra i distretti del Veneto (6,6 miliardi di euro tra gennaio e marzo 2021) spiccano gli Elettrodomestici di Treviso (+33,7%) grazie  a Germania, Belgio e Romania, l’Oreficeria di Vicenza (+29,1%), trainata dalla vendita di gioielli in oro negli Stati Uniti e Sudafrica,  e la Termomeccanica di Padova (+24,4%) cresciuta in Francia, Germania e, con grande accelerazione, in Russia e Cina.

La crescita del Mobile in stile di Bovolone (+5,2%), che ha anche superato i valori pre-pandemia (+6% sul 2019), è invece quasi interamente attribuibile agli Stati Uniti, alla Cina e al Qatar. Da segnalare per la filiera del legno, l’emergere di forti pressioni sui costi di produzione a causa del forte incremento, iniziato nell’autunno 2020, dei prezzi del legno (a causa degli eventi climatici avversi e dei colli di bottiglia del traffico marittimo con l’Asia), a cui si è aggiunto recentemente il divieto dell’esportazione di tronchi dalla Russia verso le industrie europee del legno. Le industrie del mobile del Triveneto dovrebbero essere meno influenzate dai problemi di approvvigionamenti fuori dal continente europeo, in quanto si riforniscono per il 50% dai paesi confinanti (Austria, Germania) e dell’est europeo (Croazia, Polonia e Slovenia). L’import di legno da questi paesi, dopo essere sceso del 12,5% nel 2020, nel primo trimestre 2021 ha già replicato i flussi del 2019, ad eccezione della Slovenia.  Si sono invece rilevate difficoltà nelle importazioni di legno dal mercato cinese e da quello russo, ma si tratta di flussi con peso marginale (2,5% la Cina e 1,7% la Russia). In crescita anche gli altri distretti veneti del Sistema casa, che beneficiano del rinnovato interesse per gli spazi domestici e della ripresa delle costruzioni e delle infrastrutture: il Marmo e Granito di Valpolicella cresce del 9,5% rispetto al 2020 (Kuwait, Polonia, Francia, Austria e Giappone),

Nella filiera metalmeccanica, le Macchine agricole di Padova e Vicenza recuperano i livelli pre-COVID, e così pure la Termomeccanica Scaligera, mentre risulta in ritardo la Meccanica strumentale di Vicenza. In evidenza poi le Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova (+3,8% sul 2020), il Grafico veronese (+6,8%) e le Biciclette di Padova e Vicenza (+34,1%), nuovo distretto monitorato da Intesa Sanpaolo attivo sia nella fabbricazione di biciclette tradizionali che di e-bike, parti e accessori, con grandi possibilità di sviluppo nei prossimi anni sia nell’escursionismo che nella mobilità urbana. Nella filiera agroalimentare proseguono il loro percorso di crescita le Carni di Verona (+8,0% sul 2020) e i Dolci e pasta veronesi (+13,4%); torna a crescere l’Ittico del Polesine e del Veneziano (+7,3%), mentre i Vini Veronesi e il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene restano in territorio negativo (-4,3% i primi e -9,3% il secondo). Nel Sistema moda, accanto alla crescita dell’Occhialeria di Belluno (+7,6%) e al balzo della Calzatura Veronese (+25,9%), si evidenziano la stazionarietà della Calzatura sportiva e sportsystem di Montebelluna e il ritardo dei restanti distretti (le Calzature del Brenta, la Concia di Arzignano, il Tessile e abbigliamento di Treviso e il Tessile e abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno).

Mostrano un lieve calo i distretti dei vini: i Vini del Veronese esportano il 4,3% in meno rispetto al primo trimestre 2020, ma appaiono in linea con l’andamento dei primi mesi del 2019; restano in territorio negativo i tradizionali mercati di sbocco (Stati Uniti, Germania e Regno Unito) e si mettono in evidenza la Svizzera, il Belgio e la Cina, quest’ultima con valori raddoppiati rispetto ai primi tre mesi del 2020. Il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene (-9,3% sul 2020 e -2,9% sul 2019), nonostante la crescita negli Stati Uniti, mercato più rilevante, risulta frenato dal mancato recupero nel Regno Unito (-41%) e in Germania (-14%). Nel caso del mercato inglese, nell’ultimo trimestre 2020 si era registrato un balzo delle vendite, per un probabile aumento delle scorte alla vigilia dell’entrata in vigore della Brexit; a ciò nel primo trimestre del 2021 si sono aggiunti problemi e ritardi legati alle nuove procedure doganali, ai maggiori controlli e all’aumento nei costi di trasporto.  

Il distretto della Calzatura veronese, tra quelli della moda, ha recuperato più degli altri nei primi tre mesi del 2021 (+25,9% sul 2020 e +5,4% sul 2019), dopo aver dimostrato già grande vivacità nell’autunno del 2020. L’artefice di questa crescita è la Svizzera, aumentata quasi 15 volte rispetto ai valori del 2020: si tratta del mercato che assorbe quasi un quarto del totale delle esportazioni e costituisce un hub logistico di distribuzione internazionale dei grandi brand della moda; in quanto tale, fornisce una anticipazione della ripresa della domanda mondiale di sneaker e scarpe informali, produzioni di specializzazione del distretto.

Nel Trentino-Alto Adige (1,2 miliardi di euro 1° trimestre 2021) sono state trainanti la Meccatronica dell’Alto Adige (+16,3% sul 2020 e +12,5% sul 2019) e la Meccatronica di Trento (+16,4% sul 2020 e -9,2% sul 2019): il primo distretto ha completato una importante commessa funiviaria in Messico, il secondo è cresciuto in modo diffuso in Francia, Regno Unito e Stati Uniti grazie alla componentistica auto. Nell’agroalimentare, le brillanti performance dei distretti delle mele (Mele del Trentino +44,3% sul 2020 e Mele dell’Alto Adige +7,4%) e dei Vini e distillati di Trento (+5,4%), che grazie agli Stati Uniti sono gli unici vini ad essere cresciuti nel Triveneto, si contrappongono ai cali delle esportazioni per i Salumi dell’Alto Adige, i Vini e distillati di Bolzano e le Marmellate e succhi di frutta del Trentino-Alto Adige, sui quali ha influito il calo delle vendite in Germania. Cresce il Legno e arredamento dell’Alto Adige grazie al legno da costruzione e serramenti, mentre si riduce ulteriormente l’export del Porfido di Val di Cembra.

Il Friuli-Venezia Giulia (600 milioni di euro di export nei primi tre mesi dell’anno) trova la ripresa grazie alle esportazioni sia del Legno e arredo di Pordenone (+26,5% su 1° trim 2019) nei comparti del mobile, dei pannelli e del legno da costruzione (che hanno visto una forte accelerazione di vendite in Germania, in Austria, negli Stati Uniti e in Cina), sia degli Elettrodomestici di Pordenone (+ 23,7% sul 1° trimestre 2020 e +13,8% sul 2019), cresciuti  in Polonia e in Germania (mercati che avevano tenuto anche durante la pandemia) e ripartiti in Francia e Regno Unito. Il Prosciutto di San Daniele cresce sul 2020 (+25,5%), mentre risultano in ritardo i restanti distretti: le Sedie e Tavoli di Manzano (-0,3% sul 2020) per la stagnazione del comparto contract, il Caffè di Trieste (-13,2%) e i Vini e distillati del Friuli (-18,8%) per le difficoltà dell’Ho.re.Ca.

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