Filippo Rigo, anche alla Municipale un’onorificenza per il lavoro svolto in pandemia

C’è chi, come il comico Maurizio Crozza li utilizza per prendere in giro il mondo militare, ma quei nastrini colorati, applicabili sulla divisa soltanto in base a precise disposizioni di legge, raccontano dove e come ha svolto il proprio dovere un servitore dello Stato. Adesso, militari e poliziotti impegnati nella pandemia potranno applicare sulla loro divisa questo nastrino: un tricolore su campo rosso con bordo nero. Tutti? non proprio tutti. Gli agenti della Polizia Locale ne sono stati esclusi. Una discriminazione che non tiene conto del lavoro svolto, dei caduti che ci sono stati (al pari degli altri Corpi dello Stato) e della quotidiana presenza sul territorio.

Una discriminazione che va sanata, sostiene Filippo Rigo, vicepresidente del Gruppo Liga Veneta per Salvini premier a palazzo Ferro Fini. E se non lo farà il Governo, che lo faccia la Regione: «Da un anno a questa parte, con l’inizio dell’emergenza sanitaria, la Polizia municipale si è distinta per la sua vicinanza alla popolazione. Un aiuto costante che molti di noi avevano già avuto modo di sperimentare ben prima dello scoppio della pandemia, ma che negli ultimi mesi è diventato ancora più importante: basti pensare al prezioso lavoro che a Verona la municipale sta svolgendo nelle ultime ore, con la consegna agli anziani, casa per casa, delle convocazioni per i vaccini. Un lavoro silenzioso e costante che merita di essere riconosciuto da tutti. Ho quindi chiesto, con una mozione depositata in Consiglio regionale, di conferire alla Polizia locale una nuova onorificenza, come ringraziamento per il contributo fondamentale dato nel corso di questa emergenza sanitaria. Un simile riconoscimento è già stato dato ad altre Forze dell’ordine – ricorda il consigliere regionale – La Polizia di Stato ha previsto un nastrino speciale che attesta i meriti conseguiti durante la pandemia. La Polizia locale ha lavorato in sinergia con gli altri corpi, mettendo spesso a rischio la propria salute e quella dei familiari, per aiutare la popolazione chiusa in casa o provata dal virus, vigilando sull’ordine pubblico ma anche fornendo sostegno in tante piccole attività quotidiane».

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