Gas e benzina alle stelle incidono sulla vita degli italiani. Cingolani: un sistema che sembra impazzito

Benzina mai così cara. Senza il taglio fatto da Draghi di 30,5 il prezzo sarebbe a 2,184 euro anche se in realtà i prezzi in modalità self in molti distributori italiani in marzo avevano raggiunto 2,3 euro.Una bella botta per famiglie e imprese. oggi solo per il rifornimento una famiglia spende in media 460 euro in più rispetto al 2021 (dati Codacons) che va a sommarsi con gli altri rincari dei beni primari.
Secondo la sottosegretaria all’Economia, Cecilia Guerra è “molto probabile” che il governo intervenga ancora sulle accise.
Conseguenza è che negli ultimi tre mesi il 46% degli italiani ha ridotto l’uso dell’auto, specie nel tempo libero, secondo un sondaggio mUp Research. Il 47% fa più attenzione attenzione nella scelta del distributore. 1 automobilista su 3 guida in modo da ridurre i consumi.

Per quel che riguarda l’approvvigionamento della gas, oggetto della speculazione e della guerra, il ministro di quella che avrebbe dovuto essere la transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha dichiarato che “abbiamo già trovato 25 miliardi di metri cubi di gas su diversi Paesi dove Eni ha giacimenti importanti, il che vuol dire che sostanzialmente abbiamo portato in pari il nostro fabbisogno. Ricordiamo che dalla Russia riceviamo 29 miliardi di metri cubi ogni anno, mentre i 4 miliardi di differenza saranno parte di un piano di risparmi non draconiani, che dovremmo comunque fare per diminuire utilizzo del gas”.
Di quei 25 miliardi, aggiunge Cingolani “metà fluirà dai nostri gasdotti e metà sarà gas liquido da rigassificare. Si porterà così al 100% la produzione dei tre rigassificatori che abbiamo in Italia e ne istalleremo altri due galleggianti, che verranno usati finché servirà”.
Per stabilizzare un sistema che “sembra impazzito”, ha detto il ministro, il Governo ha investito 30 mld ma “è evidente che non si può pensare di accettare il 600 o 700% di aumento dell’energia e poi leggere dall’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer) che il mercato va bene e non può essere perturbato: forse viviamo in pianeti diversi”.

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