Guardia Costiera, sul Garda 6mila miglia di pattugliamento e 300 violazioni sanzionate: 1,5 ad ogni missione svolta

Nel corso di una conferenza stampa – qui il nostro video – al Comune di Lazise, sono stati illustrati i primi esiti dell’operazione Lago Sicuro 2022, emanazione sul bacino del Garda dell’operazione nazionale Mare Sicuro 2022, che la Guardia Costiera svolge ogni anno lungo gli ottomila km di litorale nazionale, oltre che nel Lago di Garda e nel Lago Maggiore.

Presente alla conferenza stampa il Direttore Marittimo del Veneto e Capo del Compartimento Marittimo di Venezia – sotto la cui giurisdizione territoriale ricade anche il Lago di Garda – Ammiraglio Ispettore (CP) Piero Pellizzari, che ha evidenziato quale principale obiettivo dell’operazione sia quello di vigilare con uomini e mezzi della Guardia Costiera sulla sicurezza di diportisti e bagnanti e sul rispetto delle Ordinanze di Sicurezza Balneare, i regolamenti e le leggi regionali e nazionali.

Nel Lago di Garda il dispositivo operativo, già collaudato nelle trascorse stagioni estive – ha spiegato il Comandante della Guardia Costiera del Lago di Garda – C.C. (CP) Antonello Ragadale – e che sta seguendo le direttive regionali impartite dalla Direzione Marittima di Venezia, è stato quest’anno portato da cinque a sette mezzi navali.

Coordinati dalla Sala Operativa della Guardia Costiera di Salò, che è il cuore delle attività di gestione dei soccorsi, giornalmente sono più di venti i militari impiegati, tutti abilitati al salvamento a nuoto, di cui diciotto sui mezzi navali che opereranno rischierati nei Porti di Salò (BS), Lazise (VR) e Torbole (TN), con un equipaggio pronto a muovere per tutte le 24 ore per attività di ricerca e soccorso.

Il dispositivo navale, che comprende tre motovedette, tre battelli penumatici veloci e il nuovo mezzo nautico rescuerunner, sta assicurando, la copertura di tutto il bacino del Lago di Garda per garantire la sicurezza dei bagnanti ed il rispetto delle norme per la sicurezza della navigazione e per il periodo ferragostano è previsto un irrobustimento delle sortite.

Durante l’incontro con i giornalisti, a cinquantaquattro giorni dall’inizio dell’operazione Lago Sicuro, è stato tracciato un primo bilancio operativo, con numeri importanti sia per il soccorso, che per la vigilanza, a conferma del ritorno alla normalità in termini di numero di presenze sul Benaco, anche superiori al 2019.

In particolare, dal 18 giugno ad oggi, sono 65 le attività di soccorso coordinate dalla sala operativa della Guardia Costiera, dalle quali sono state soccorse 157 persone e assistiti 42 unità da diporto. Di queste attività SAR, 39 sono state portate a termine dai mezzi della Guardia Costiera e 26 dalle altre forze concorrenti (Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri, organizzazioni di Volontariato, C.R.I. e Protezione Civile), a testimonianza della sinergia tra varie forze dello Stato, che operano sotto la regia, ormai ben collaudata, della Sala Operativa della Guardia Costiera di Salò.

Oltre 200 le missioni di vigilanza dei mezzi della Guardia Costiera, con oltre 630 ore di navigazione, nelle quali sono state percorse quasi 6000 miglia. Sottoposte a controllo durante le missioni ben 1050 unità da diporto ed  elevate 292 sanzioni amministrative per un totale di €.57.045,00. Di queste 86 per navigazione a motore nella fascia di rispetto destinata alla balneazione, 56 per evoluzioni pericolose, 51 per violazione dei limiti di velocità, 3 per mancanza di patente nautica, 41 per violazioni ad ordinanze sindacali e 55 per violazione del codice della nautica da diporto. Tre le unità da diporto sequestrate e tre le persone che conducevano moto d’acqua senza patente nautica.

Dopo la conferenza stampa, l’Ammiraglio Pellizzari ha incontrato i Sindaci di Lazise e di Torbole per ringraziarli della logistica messa a disposizione per assicurare nel periodo estivo la presenza costante di uomini e mezzi della Guardia Costiera anche sulla sponda veneta e sulla sponda trentina.

Il Direttore Marittimo ha, altresì, incontrato i Vice Presidenti della Comunità del Garda Filippo Gavazzoni e Cristina Santi, con i quali è stata rimarcata l’importanza del Protocollo d’intesa per la Sicurezza dei Naviganti del Lago di Garda, che annualmente viene sottoscritto dalla Guardia Costiera con la Regione Lombardia, la Regione Veneto e la Provincia Autonoma di Trento, l’Autorità di Bacino e gli Ispettorato dei Porti di Verona e Trento e, appunto, la Comunità del Garda, grazie al quale viene assicurata la logistica necessaria alla Guardia Costiera per poter operare sul predetto bacino lacuale.

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