I diritti degli animali anche nei canili. L’esempio torinese

È stata ufficialmente siglata da Piera Rosati, Presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, la convenzione con l’AVDA (Associazione dei Veterinari per i Diritti degli Animali), presieduta da Enrico Moriconi, medico veterinario della ASL torinese e noto esponente dell’animalismo europeo. Nel ruolo di vice-presidente di questa importante associazione che porta il nome dalla parte degli animali, Pier Luigi Castelli, medico veterinario comportamentalista e Direttore Scientifico della Lega del Cane. La convenzione prevede che si iscrivano all’Associazione etica- professionale tutti i Direttori Sanitari dei canili, delle oasi e dei bioparchi di proprietà o gestiti dalla Lega del Cane o che in qualche misura si prendono cura costante degli animali ospiti di quelle strutture. Il vantaggio primario è sicuramente quello di [//]poter contare su professionisti non solo esperti e preparati, ma dichiaratamente ispirati, non come tanti purtroppo ad un freddo taglio zootecnico, ma ad una visione bioetica, capace di coniugare allo stretto concetto di “cure”, termine anglosassone per curare, quello di “care”, ossia “prendersi cura”. La “cure” infatti, che comporta la valutazione dell’alterazione delle specifiche funzionalità psicofisiche, la formulazione della diagnosi differenziale e la determinazione dell’intervento e della previsione prognostica, è senza dubbio il fattore basilare del contratto medico, ma è necessario aprirsi alla “care” per trasformare questo contratto in un’alleanza terapeutica che sappia prendere in carico l’intero animale, non solo la sua fisicità malata, occupandosi dell’intero suo benessere e in rispetto della sua dignità e del suo diritto non solo di star bene, ma anche – osiamo dirlo – di essere felice. Che poi la felicità consista nella realizzazione del proprio dettato naturale, nel compimento delle potenzialità di quel soggetto in accoglimento delle istanze filogenetiche, che si tramandano di generazione in generazione, e ontogenetiche, che appartengono alla sua particolare biografia, è il nuovo campo d’azione incrociato della ricerca etica ed etologica, che convergono nel credere che occorre dare ad ogni soggetto, nel limite del possibile, il modo di espletare tutte queste potenzialità di specie, per lo meno per quanto accertato dall’etologia applicata. I veterinari associati all’AVDA saranno pertanto tenuti a sottoscriverne il Manifesto dei Veterinari italiani per i Diritti degli Animali – riportato di seguito – che implica, tra l’altro, il doveroso rispetto delle istanze etologiche degli animali, il divieto di avere il minimo contatto con la sperimentazione animale e l’obbligo dell’obiezione di coscienza per quanto contrasti con i principi del Manifesto stesso. Il vantaggio secondario è poi la possibilità, in caso di particolari condizioni di criticità estemporanee e nell’impedimento ad accedere al proprio professionista di fiducia, di poter usufruire della competenza di un veterinario AVDA di zona, contattabile attraverso il circuito della stessa Associazione, che pertanto ne condivide i principi. Se è vero, come sostiene Russ nel suo saggio “L’etica contemporanea”, che il Novecento è stato il secolo della bancarotta dell’etica e dell’onnipotenza narcisistica ed antropocentrica dell’uomo – e di quest’ultimo evento noi antispecisti diremmo per fortuna – ecco che occorre riformulare un codice etico condiviso, che detti le basi di una nuova relazione intersoggettiva, capace di includere nella categoria del soggetto ogni essere vivente, perché tutti ugualmente coinvolti e paralizzati in questo vuoto morale globalizzato. Allora la terapia sta proprio nella naturalità che soggiace alla vita e nelle regole che ha saputo declinarsi nelle sue varie articolazioni di specie, tanto precise, perché in risposta ad impulsi adattativi che ne hanno garantito la continuità nel tempo e tanto esplicative di quanto serva ad ognuna di queste stesse articolazioni per essere conforme a se stessa, e questo è il vero, profondo quanto semplice segreto della felicità.
Comunicato stampa della Lega Nazionale della difesa del cane Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail