I tre errori fatali nella lenta agonia del Chievo

(di Raffaele Martone) Da tifoso del Chievo sto vivendo giorni difficili, ma la correttezza mi impone alcune considerazioni. La prima è che il sistema calcio non ama le realtà come il Chievo, dove si può fare dell’ottimo calcio senza spendere cifre folli. Riguardando gli ultimi 3 anni che sono stati un lento calvario, un declino costante verso l’abisso, i segnali c’erano e la nostra dirigenza non li ha saputi cogliere, continuando a spendere cifre assurde per ingaggi di giocatori mediocri. Questo soprattutto dopo la questione “plusvalenze ” che ovviamente ha colpito solo il Chievo in Italia e nel mondo intero.

La seconda considerazione è: abbiamo fatto 5 ricorsi perdendoli tutti.  Perché continuare a insistere? È chiaro che qualcosa è stato sbagliato e qualcuno se ne dovrà assumere la responsabilità.

La terza considerazione è di carattere economico: perché non ci siamo mossi in tempo, quando era palese come sarebbe finita, per vendere i nostri giocatori migliori, monetizzare il più possibile per avere la necessaria liquidità per approntare una squadra vincente in serie D  dove, sappiatelo, servono parecchi soldi per vincere? Perché aspettare che la Federazioni svincolasse tutti i giocatori subendo un ulteriore e notevole danno economico? Anche se vincessimo l’ennesimo ricorso a che servirebbe se non abbiamo più un giocatore e nemmeno un settore giovanile?

Abbiamo perso, guardiamo avanti e ripartiamo, solo questo chiedono i tifosi. Riappropriamoci della nostra storia e dei nostri colori ( Chievo e non Chievoverona, biancoblu’ e non gialloblù). Ma dobbiamo fare in fretta!!

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