Il vaccino che viene dal gelo, ma resiste benissimo anche al freddo
Il vaccino che venne dal freddo. Anzi dal gelo, visto che quello preparato contro il Covid 19 dalla Pfizer-BionTech necessita di una temperatura di conservazione a 70° sotto zero. Questo aumenta le perplessità di molti che già sono in dubbio se fare o no il vaccino. Alcuni temono delle reazioni indesiderate. Altri non si fidano per il fatto che la sperimentazione è stata fatta nei tempi stretti dettati dalla necessità di combattere la pandemia. Altri ancora dubitano sulla sua efficacia nella prevenzione del Covid. A queste obiezioni s’aggiunge il dubbio che nella distribuzione e somministrazione del vaccino non venga rispettata la catena del freddo ( -70°) e quindi possa venire alterato.
Dubbio che va chiarito per non mettere a rischio la campagna vaccinale che ha l’obiettivo di ottenere la famosa “immunità di gregge” vaccinando il 65/70% della popolazione. E’ utile allora sapere che in questo senso non c’è alcun problema.
La Pfizer-BionTech precisa che, oltre ai super-congelatori che possono conservare il vaccino a -70° anche per sei mesi, nell’operatività è possibile conservarlo anche a temperature superiori per un tempo limitato. Il vaccino può essere conservato fino a 5 giorni a 2-8°, temperature facilmente ottenibili con i frigoriferi normalmente presenti negli ospedali. Oppure può esser conservato negli “shipper“, i contenitori termici della Pfizer con i quali arrivano, riempiendoli con ghiaccio secco ogni 5 giorni per un massimo di 30 giorni. E siccome i vaccini che arrivano verranno consumati in fretta, in frigo resteranno solo pochi giorni. Il problema della conservazione quindi non esiste.
4 Gennaio 2021
Editoriali & commenti
Il vaccino che viene dal gelo, ma resiste benissimo anche al freddo
Il vaccino che venne dal freddo. Anzi dal gelo, visto che quello preparato contro il Covid 19 dalla Pfizer-BionTech necessita di una temperatura di conservazione a 70° sotto zero. Questo aumenta le perplessità di molti che già sono in dubbio se fare o no il vaccino. Alcuni temono delle reazioni indesiderate. Altri non si fidano per il fatto che la sperimentazione è stata fatta nei tempi stretti dettati dalla necessità di combattere la pandemia. Altri ancora dubitano sulla sua efficacia nella prevenzione del Covid. A queste obiezioni s’aggiunge il dubbio che nella distribuzione e somministrazione del vaccino non venga rispettata la catena del freddo ( -70°) e quindi possa venire alterato.
Dubbio che va chiarito per non mettere a rischio la campagna vaccinale che ha l’obiettivo di ottenere la famosa “immunità di gregge” vaccinando il 65/70% della popolazione. E’ utile allora sapere che in questo senso non c’è alcun problema.
La Pfizer-BionTech precisa che, oltre ai super-congelatori che possono conservare il vaccino a -70° anche per sei mesi, nell’operatività è possibile conservarlo anche a temperature superiori per un tempo limitato. Il vaccino può essere conservato fino a 5 giorni a 2-8°, temperature facilmente ottenibili con i frigoriferi normalmente presenti negli ospedali. Oppure può esser conservato negli “shipper“, i contenitori termici della Pfizer con i quali arrivano, riempiendoli con ghiaccio secco ogni 5 giorni per un massimo di 30 giorni. E siccome i vaccini che arrivano verranno consumati in fretta, in frigo resteranno solo pochi giorni. Il problema della conservazione quindi non esiste.