In Arena prima de la Traviata, di Giuseppe Verdi. Domani torna Nabucco

Oggi sabato 9 luglio in Arena la prima de la Traviata, l’opera di Giuseppe Verdi più rappresentata al mondo, nell’edizione del grande maestro della regia e della scenografia Franco Zeffirelli, ultima creazione prima della morte nel giugno 2019.
Nel ruolo di Violetta, la protagonista, il giovane soprano armeno Nina Minasyan, Alfredo è il tenore italiano Vittorio Grigolo mentre il padre di lui, Giorgio Germont, è il baritono Vladimir Stoyanov.
La grandezza di Zeffirelli sta nell’essere stato capace di armonizzare     l’intima storia di Violetta con la grandiosità unica dell’Arena. I costumi sono creati da Maurizio Millenotti, le luci di Paolo Mazzon e le coreografie di Giuseppe Picone interpretate dal Ballo dell’Arena guidato da Gaetano Petrosino e con le étoile Eleana Andreoudi e Alessandro Staiano. Orchestra e Coro sono diretti dal Maestro Marco Armiliato, Direttore Musicale del Festival.
Domenica invece Nabucco. L’Arena diventa una piazza tumultuosa del 19° secolo come quelle milanesi nelle storiche Cinque Giornate. Il Con la musica di Verdi il Nabucco, racconto della storia del popolo ebraico sotto la schiavitù assiro-babilonese, diventerà per gli Italiani del Risorgimento, canto di liberazione e identità nazionale per quell’Italia che si stava costruendo culturalmente e, solo dopo, politicamente. Dirige Orchestra  e Coro, preparato da Ulisse Trabacchin, Daniel Oren. E’ il baritono Roman Burdenko ad interpretare il re assiro Nabucodonosor, mentre nel titanico ruolo di sua figlia Abigaille il soprano polacco Ewa Płonka. 

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