In aula alla Camera la legalizzazione della cannabis. Sul terrazzo si potranno tenere fino a 4 piante. Ma mancano ancora diversi passaggi per lo spinello libero 

Oggi è iniziata in aula alla Camera la discussione sulla proposta di legge di liberalizzazione della cannabis che era passata in Commissione Giustizia che aveva preso due importanti decisioni sulla droga sancendo la distinzione fra droghe “pesanti” e “leggere”, cosa che finora non era mai avvenuta. Un primo passo ideologico per poi arrivare alla seconda decisone: l’uso della cannabis sarà legale e sarà possibile coltivare fino a quattro piante di cannabis per ciascuno, poiché sono state considerate una quantità sufficiente da giustificare la produzione di marijuana per uso personale.

Una decisione storica, destinata ad avere conseguenze politiche, sanitarie e sociali.

Le motivazioni della maggioranza che ha approvato il testo liberalizzatore sono le solite: la cannabis è innocua e non può essere messa alla stregua dell’eroina, della cocaina o di altri stupefacenti. Di qui la distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti. E dato che non fanno male e quindi si possono consumare senza problemi, tanto vale che uno si possa anche coltivare la sua pianticella di cannabis da cui trarre la droga che gli serve per il suo uso personale. Verranno così sottratti alla malavita organizzata, dicono, circa 6 miliardi all’anno frutto dello spaccio. 

Altra giustificazione è che così potrà anche esser usata a fini terapeutici. Ma questa è una scusa, perché già adesso lo si può fare. Ovviamente sotto prescrizione del medico.

Lega e Fratelli d’Italia sono decisamente contrari. Il deputato veronese Ciro Maschio, membro della Commissione Giustizia, che è intervenuto nella discussione generale ha così commentato la decisone.

“Fratelli d’Italia è totalmente contraria alla proposta di legge sulla cannabis e riteniamo che queste modifiche siano solo uno strumento per facilitare la sua legalizzazione, incentivando la diffusione e l’utilizzo di sostanze psicotrope. Se è vero che non tutti quelli che fanno uso di cannabis poi passano a droghe pesanti, è invece scientificamente provato che l’uso delle droghe leggere è il primo step per arrivare ad utilizzare droghe più pesanti e pericolose con tutte le conseguenti sociale ed economiche che ne derivano. FdI dice no a provvedimenti ideologici di una sinistra che vive in una “dimensione parallela” sempre più sconnessa dalla realtà e dalle vere esigenze dei cittadini.” 

Ovviamente il testo, qualora venisse approvato dovrà passare in Senato. Quindi non è detta l’ultima parola per coloro che vogliono cantar vittoria per lo spinello libero.

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