La siccità e il cuneo salino mettono a rischio anche il piatto di spaghetti con le vongole

Addio agli spaghetti con le vongole se si va avanti di questo passo. Se non piove ed i fiumi, in particolare il Po e l’Adige, non danno al mare Adriatico il loro apporto d’acqua dolce per riequilibrare la salinità dell’acqua marina dove ci sono le colture di vongole e cozze, queste moriranno tutte. E allora addio a uno dei piatti più semplici ma anche più squisiti della nostra cucina, entrato nella dieta anche delle zone non propriamente vicine al mare.
A causa la siccità l’Adriatico sta risalendo il corso del Po per oltre 30 km dalla costa. Il fenomeno si chiama ‘cuneo salino’ e sta bruciando tutte le colture che vivono grazie all’acqua dolce del fiume e sta mettendo in ginocchio le coltivazioni di molluschi, soprattutto cozze e vongole, nel Delta del Po. Preoccupati agricoltori e pescatori. Il segretario della Federazione Lavoratori Agro Industria di Rovigo Baldi si rivolge nonsenso toni polemici a Zaia.
“Caro governatore, il Veneto non è solo prosecco ma anche cozze e vongole – afferma Baldi – La Regione già nel 2019 doveva intervenire con opere al fine di risolvere il problema della mancanza di canali utili al ricambio, all’abbassamento delle temperature e ad arginare l’aumento del grado di salinità che uccide i molluschi. Siamo arrivati al 2022 ed ancora oggi tutti i pescatori sono costretti ad operare con le medesime problematiche, anzi, aggravate da altre questioni, pandemia e crisi economica ed aumenti del costo energetico e del carburante”. 

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