Lavoratori veneti over 45: ecco come valorizzarli

Capitale umano e professionalità sono alla base della produttività delle PMI venete e i lavoratori over45 sono i naturali depositari di tali competenze. Per scongiurare la perdita del know-how strategico che ha consentito alle aziende di competere sul mercato internazionale nonostante la concorrenza dei Paesi emergenti, è fondamentale prolungare la permanenza in azienda dei lavoratori “anziani” (55-64 anni).[//]

“Flessibilmente Oltre: modelli e strumenti sperimentali di organizzazione del lavoro per un efficace prolungamento della vita lavorativa” è un progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo che ha il Politecnico Calzaturiero capofila e Unioncamere-Eurosportello del Veneto partner attivo. A Villa Foscarini Rossi si è tenuto il convegno finale del progetto, incentrato sul cambiamento demografico e dell’invecchiamento nei settori industriali del tessile e calzaturiero.

«La popolazione mondiale nel 2007 ha raggiunto i 6,8 miliardi, 731 milioni risiedono in Europa, quasi mezzo miliardo nell’Unione Europea a 27 – l’analisi di Gian Angelo Bellati, direttore Unioncamere-Eurosportello del Veneto –. Il Veneto conta 4 milioni e 700mila abitanti. In termini demografici l’Italia evidenzia una forte incidenza di popolazione anziana. Nel 2007 il nostro Paese, col 19,9%, ha registrato la percentuale più alta di persone con più di 65 anni rispetto ai Paesi dell’Europa che si attestano al 15,7%. E l’incidenza del Veneto è del 19,4%. Nel 2007 in Italia la partecipazione al lavoro nella fascia fra i 15 e i 64 anni risulta pari al 58,7%, in Veneto siamo al 65,8%, oltre la media Ue-27. La strategia di Lisbona prevede per il 2010 un tasso di occupazione del 50% per le persone tra i 55 e i 64 anni. In Italia siamo al 32,5% e nel Veneto la percentuale scende al 29,1%, penultimo posto dopo la Polonia ».

Dopo un’analisi del contesto istituzionale e aziendale italiano ed europeo, il progetto ha portato all’ideazione di un modello di intervento che prevede un kit di strumenti e metodi facilmente applicabili in azienda per la valorizzazione del lavoratore senior, chiamato a trasferire ai giovani la propria competenza attraverso un’azione di coaching. All’interno delle imprese, “Flessibilmente Oltre” ha sperimentato scuole aziendali di competenze, elaborando modelli e approcci innovativi come l’attività di supporto al management per migliorare la pianificazione delle risorse umane, la flessibilità oraria, la banca delle ore e le isole di lavoro per un’organizzazione autonoma degli orari da parte del personale. Grande attenzione è stata riservata alla raccolta e trasmissione di competenze strategiche attraverso gruppi intergenerazionali mediante strumenti multimediali, con la registrazione delle modalità di lavoro, ma soprattutto la sperimentazione di alcuni software innovativi come “Il filo d’Arianna”, che pianifica e valorizza le risorse umane archiviando tutte le informazioni della vita lavorativa dei dipendenti dal momento dell’inserimento in azienda formalizzando percorsi di valorizzazione individualizzati; la “CKS-Net”, Complex Knowledge Structure, sviluppata con l’idea di supportare le attività del problem solving attraverso la comparazione di episodi della vita lavorativa.

«Il convegno odierno non è stato solo la conclusione di un percorso professionalmente interessante, ma un momento di riflessione sui risultati conseguiti – ha spiegato Marcellino Doni, presidente del Politecnico Calzaturiero –. Il progetto ha avuto il merito di affrontare in modo concreto e realistico l’obiettivo di prolungare la vita attiva dei lavoratori senior attraverso il condiviso coinvolgimento delle imprese, lavoratori e istituzioni. L’adozione di azioni e di metodologie innovative ha consentito di valorizzare le competenze del lavoratore senior favorendone la permanenza in azienda. Si tratta dell’inizio di una rivoluzione essenzialmente culturale che, se affrontata con decisione dagli attori presenti sul mercato del lavoro, può dare risultati insperati nell’interesse dell’intera società civile».

Giudizi favorevoli hanno espresso anche le rappresentanze a livello nazionale e locale del sistema delle imprese calzaturiere. Franco Ballin, vicepresidente dell’ANCI: “In un settore caratterizzato da una capacità manuale di altissimo livello stilistico, l’obiettivo di prolungare la vita attiva dei lavoratori senior al fine di trasferire le proprie competenze ai lavoratori più giovani, costituisce un fattore di primaria importanza per le imprese italiane. Questo vale in ogni momento, in ogni situazione economica anche in quelle più difficili, perché i lavoratori esperti sono una risorsa da valorizzare”. Giuseppe Baiardo, presidente ACRIB, ha inoltre aggiunto: “Il progetto ha avuto il merito di affrontare il problema del prolungamento della vita lavorativa in modo concreto e pragmatico entrando nel vivo dell’organizzazione delle aziende prospettando soluzioni facilmente applicabili anche a quelle di ridotte dimensioni”.

Le 2.910 industrie tessili e le 6.481 industrie dell’abbigliamento e calzaturiero registrate in Veneto nel 2008 sono caratterizzate da un’elevata qualità produttiva artigianale, valore aggiunto del Made in Italy. La produzione calzaturiera del Veneto influisce nel commercio estero col 5,2% sulle esportazioni venete e poiché questa produttività è posseduta soprattutto dai lavoratori over45, “Flessibilmente Oltre” ha ideato e sperimentato innovativi modelli di organizzazione aziendale per valorizzare il ruolo del lavoratore anziano in un’ottica di ricambio generazionale.

«La crisi economica in atto sta colpendo ormai un po’ tutti i settori ed espellendo forza lavoro, a cominciare dalle categorie meno protette. Donne, immigrati e sempre più spesso persone over55 – ha sottolineato Giuseppe Scaboro, assessore all’Industria, Artigianato e PMI della Provincia di Venezia –. E’ una preoccupazione grave perché come Provincia riceviamo nei nostri Uffici del Lavoro un flusso sempre maggiore di persone che è molto difficile reimmettere nei processi produttivi, malgrado la professionalità e l’esperienza che portano alle spalle. Mi pare particolarmente importante allora riprendere, dal lato opposto, questa situazione: le indicazioni europee sul recupero delle conoscenze acquisite nei processi produttivi e nella loro valorizzazione. E’ un processo certamente innovativo e come Provincia di Venezia vogliamo incoraggiarlo proprio in questo momento di difficoltà per il sistema produttivo del Paese».

«Mi auguro che questo progetto, che interessa settori di punta del nostro territorio, sia di esempio per tante altre realtà – osserva il parlamentare europeo Iles Braghetto sia per i suoi effetti in termini economici e sociali, sia perché nasce dalla consapevolezza che il nostro futuro è all’interno di un contesto europeo. Non solo è stato, infatti, pensato in un’ottica transazionale e in linea con gli obiettivi occupazionali fissati dalla strategia di Lisbona, ma mette in campo fattori suggeriti dalla stessa UE per far fronte alla difficile crisi che stiamo attraversando: formazione continua, innovazione, flessibilità, innalzamento della vita lavorativa, valorizzazione delle risorse umane. Ottimizzando quella presenza di lavoratori anziani che costituisce un valore aggiunto per il mercato del lavoro e per la crescita delle nuove generazioni».

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