Per fare il punto sulla situazione dei controlli e per confrontarsi con le altre istituzioni che se ne occupano, è in corso all’Auditorium Modigliani di Padova il seminario ‘I controlli ambientali e il ruolo delle amministrazioni pubbliche’ organizzato dalla stessa Agenzia Ambientale. A discuterne, oltre al Direttore Generale avv. Andrea Drago e al Direttore Tecnico Sandro Boato, docenti come Luciano Butti, Giuseppe Garzia, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Padova Vartan Giacomelli e Massimiliano Pagnotta della Guardia di Finanza. “Per l’ARPAV la questione dei controlli è centrale – ha sottolineato il Direttore Generale, Andrea Drago nel suo discorso introduttivo – la legge istitutiva attribuisce all’Agenzia questa funzione e noi non abbiamo nessuna intenzione di sottrarci a tale responsabilità, ma semmai di svolgere il compito con maggiore efficacia per contribuire ad un ambiente migliore – e ha aggiunto – intendiamo passare da una forma di controllo “repressivo” a un controllo “evoluto”, che non si limiti a verificare se uno scarico non rispetta i limiti di accettabilità o i fumi che escono da un camino siano in regola con le norme, ma che prenda in considerazione l’intero processo della fonte di pressione ambientale”. “Si capisce di più – ha esemplificato Drago – se una cappa funziona bene controllando il registro delle manutenzioni, dal quale si vede quando sono stati cambiati i filtri, piuttosto che analizzando i fumi, magari in un momento in cui il processo in atto non produce sostanze inquinanti”. Per quanto riguarda i processi di controllo attivati nell’anno in corso ben 2069 riguardano le reti di monitoraggio di aria, acqua, suolo.





