L’educazione all’imprenditorialità finalmente nelle scuole. Venerdì alla Santa Marta un evento nel segno di Olivetti

(di Stefano Tenedini) Ma prima di finire gli studi e di entrare in un ufficio o in fabbrica i ragazzi hanno idea di che cos’è davvero il lavoro? Che si lavora per vivere, naturalmente, ma che il lavoro è anche un bel modo di far crescere se stessi? È possibile oggi raccontare agli studenti che amare il proprio lavoro è un privilegio alla portata di tutti, e che in futuro può esserci un lavoro sostenibile e a dimensione umana? La risposta a tutte queste domande è sì: e ne avremo la conferma venerdì mattina 18 novembre al Silos di Ponente dell’Università a Santa Marta.

L’aula magna ospiterà a partire dalle 9:30 un evento di orientamento e divulgazione culturale per gli studenti sul tema della cultura imprenditoriale olivettiana. La prima parte sarà uno spettacolo teatrale, durante il quale la compagnia Le voci del tempo, guidata da Marco Peroni, illustrerà la storia di Adriano Olivetti attraverso racconti, musiche e immagini. A seguire una tavola rotonda nella quale imprenditori e manager – Alfredo Zordan, Lucia Cuman, Matteo Maestri e Sebastiano Zanolli – racconteranno le loro esperienze, parlando di responsabilità sociale d’impresa e di sostenibilità, e risponderanno alle domande dei ragazzi. In platea oltre 400 studenti di sette scuole superiori veronesi: i licei Messedaglia, Maffei, Fracastoro, Medi e Mondin, il liceo Educandato agli Angeli e l’istituto Aleardi.

Un inedito parallelo tra il sogno imprenditoriale di Adriano Olivetti e il mondo del lavoro di domani, che coinvolge le scuole superiori e i loro studenti ma anche aziende e imprenditori che vogliono far conoscere ai ragazzi la storia dell’azienda di Ivrea e trasmettere l’emozione per la prima impresa virtuosa italiana e l’esempio che ci ha tramandato, ispirandone altre. Il progetto parte dai principi che hanno guidato Adriano Olivetti, imprenditore illuminato che ha costruito un’azienda per l’uomo, creando innovazione, culturale e professionalità nel rispetto della persona. Il modello Olivetti è attualissimo, orientato alla sostenibilità integrale a tre dimensioni: ecologica, economica e sociale.

Adriano Olivetti, imprenditore illuminato in anticipo sui tempi
Uno scorcio dello stabilimento di Ivrea “a misura d’uomo”

L’evento, patrocinato dal dal Comune di Verona, Politiche educative e scolastiche, e dal Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università, è nato dalla passione e dall’impegno di un gruppo di donne veronesi riunite nel Club Innerwheel Verona Bee Lab, che può contare sul sostegno di numerose aziende che ne condividono i fini: il benessere del territorio e nuove opportunità etiche e sostenibili anche per i bambini, i giovani e le donne. Ma al primo posto in questo progetto ci sono gli studenti che si avvicinano al lavoro, come ci racconta la presidente del Club Erika Brentegani, che ha coordinato il progetto con Tiziana Origano e Barbara Gaudenzi.

“Vogliamo mostrare ai ragazzi che nel passato c’è già stato in Italia un modo bello di fare impresa e partecipare al mondo del lavoro”, spiega Brentegani. “Il nostro Paese è pieno di persone geniali e di cuore, ci si può appassionare al proprio lavoro ed è giusto costruire un lavoro che che abbia un senso per noi e per gli altri. Fu proprio la Olivetti a progettare e realizzare il primo personal computer: la dimostrazione che con passione e coraggio si possono fare grandi cose e se lo si vuole si può cambiare il mondo. Se anche uno solo di questi messaggi arriverà ai ragazzi, avremo raggiunto l’obiettivo”.

Come preparazione all’evento di venerdì 18, da settembre a oggi ci sono state diverse attività curate dai docenti in classe, destinate a promuovere l’educazione all’imprenditorialità per sviluppare competenze capaci di rendere i giovani cittadini attivi, creativi, ricchi di spirito di iniziativa. Per la prima volta la scuola italiana introduce strutturalmente questi temi. Lo spettacolo teatrale porterà poi i ragazzi a conoscere l’avventura di Olivetti, un uomo che ha profondamente segnato la storia dell’impresa italiana e mondiale. La chiave di lettura è “un secolo troppo presto”, a evidenziare quanto abbia precorso i tempi. Il racconto e il linguaggio musicale senza tempo di Bob Dylan daranno così vita a un suggestivo gioco di rimandi culturali.

L’attività verrà riconosciuta (grazie all’importante lavoro realizzato da OrientaVerona, che ha seguito tutta la parte didattica e di relazione con le scuole) tra i percorsi formativi legati al PCTO, il Percorso di alternanza scuola-lavoro; e potrà avere un seguito anche nelle aziende disponibili a ospitare i ragazzi. Il progetto è stato accolto con entusiasmo da parte delle scuole che lavorano per portare la cultura d’impresa in classe e proseguirà anche dopo l’evento con diverse modalità. Le imprese che condividono il messaggio positivo per i giovani che entreranno presto nel mondo del lavoro potranno infine presentare le loro attività agli studenti.

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