L’eredità di Reagan nella nuova destra, lunedì Gennaro Sangiuliano presenta il suo libro

Ronald Reagan è stato per i conservatori quello che John F. Kennedy è stato per i democratici: la figura di riferimento del secolo scorso per la propria parte politica, in grado di cambiare il sentiment di una nazione e di guidare, con rinnovata leadership, il mondo libero nella battaglia contro il comunismo. Non a caso, tanto Kennedy che Reagan scelsero Berlino quale luogo dove lanciare la sfida più alta al Patto di Varsavia e “Io sono un Berlinese” di Kennedy e “Mister Gorbaciov, abbatta questo muro!” divennero le parole d’ordine per scardinare le politiche di Mosca. Gli otto anni di Ronald Reagan alla Casa Bianca (1981-1989) furono quelli delle grandi riforme economiche, che chiusero con più di un decennio di politiche socialiste riportando in auge il liberalismo (le reagenomics), ma da Granata ai grandi accordi sul disarmo, al confronto con l’Iran e il contenimento dell’espansionismo cubano in Centro America fu lo scenario internazionale il “grande gioco” della sua presidenza. Con Margareth Thatcher guidò la ripresa del conservatorismo nel mondo, sfidando sindacati, luoghi comuni, vecchie alleanze.

Gennaro Sangiuliano, direttore del TG2, ha dato alle stampe una grande biografia del 40.mo presidente degli Stati Uniti che verrà presentata lunedì 19 luglio, alle ore 18,00, al Boscomantico Lounge Bar. Sarà presente l’autore; introduce Lorenzo Fontana, vicepresidente federale della Lega con moderatore dell’incontro Vito Comencini, parlamentare della Lega

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail