Marchiori: un altro professore universitario insulta una politica italiana: non fa più notizia, ma è una vergogna

Nuove frasi sessiste contro donne impegnate in politica: questa volta a farne le spese è stata la senatrice vicentina Daniela Sbrollini, nella foto, recentemente candidata alla presidenza della Regione Veneto. Massimo Minelli, docente italiano all’università di Yena in Germania, ha così commentato una sua iniziativa politica: «Una volta le donne in difficoltà finivano nella prostituzione. Oggi fanno scelte anche più umilianti: diventano renziane». È stata a stessa senatrice a riportare le parole del docente sulla sua pagina Facebook.

«Tempo fa ho avuto il piacere di condividere con la senatrice una cena in un contesto di discussione tra imprenditori, apprezzandone onestà intellettuale e pacatezza – sottolinea però Diego Marchiori, presidente circolo Fratelli d’Italia Povegliano Veronese, nella foto qui sotto, -. E pur appartenendo a posizioni politiche molto diverse, intendo esprimere totale vicinanza alla senatrice e alle donne che militano in Italia Viva. Come accaduto a Giorgia Meloni pochi giorni fa, non si può fingere di non ascoltare che il linguaggio politico sta scadendo verso un lessico sempre più triviale che coinvolge trasversalmente tutti. E colpisce in modo particolare le donne di tutti i partiti.

La politica è un’arte complessa, e va ridata dignità ed onorabilità a chi la esercita rappresentando la Repubblica Italiana, rispettando le scelte – talvolta difficili – di chi lascia un partito per perseguire un progetto politico diverso, come è capitato di recente anche a Verona con il consigliere Gennari.

Si devono combattere le idee e non le persone. Va aperta una riflessione ampia sul fatto che oggi più che in passato vengono combattute le persone usando le parole come fossero sassi. Non si tratta di appoggiare disegni di legge che prevedono una specie di reato di opinione, ma l’espressione delle proprie opinioni deve tornare nei ranghi del rispetto della dignità delle persone, a partire dalle donne. A quanto sembra, si tratta di una riflessione che appare quanto mai urgente in ambito universitario prima ancora che politico».

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