«Non è disfattismo, questa è la realtà»

Alcuni politici, che non approvano la critica e soprattutto queste note settimanali, mi hanno accusato di disfattismo e di mancanza di idee e, soprattutto, di non proporre alcunché di utile alla politica o, meglio, per un corretto amministrare.
E’ evidente che ciò vuol dire non essere capaci di leggere, ma anche di meditare ed analizzare criticamente il loro operato, in modo particolare quando dopo pochi mesi, se non giorni, debbono ritornare sui loro passi, così approvando le osservazioni che vado facendo. [//]Allora questa settimana non voglio essere “disfattista”, quando sarebbe facile esserlo, perciò non vi parlerò:
– Delle serie, fondate ed amareggiate accuse del Rettore dell’Università di Verona, apparse sulla stampa in questi giorni, che ha i soldi per attuare i programmi concordati, ma non gli viene consegnata la Caserma S.Marta e non sa quando gli daranno una parte della Passalacqua, che il Comune dice sua, ma così non è, e non sa quanto gli costerà e dove troverà i soldi!
– Della vendita delle aree fabbricabili di Verona Sud, messe all’asta dalla Giunta ed il cui ricavato servirà per pagare una piccola parte delle opere necessarie per rispettare , sia pure in ritardo, gli impegni assunti per il cosiddetto “Polo finanziario”, sperando che l’Assessore Poli trovi le altre somme necessarie , visto che fa proclami televisivi sulla solvibilità del Comune di Verona verso la Fondazione; chissà cosa venderà ancora!
– Del Polo Finanziario, che ormai ha perso l’idea iniziale, come centro di futuri e più interessanti interventi di banche nazionali ed estere, con nuovi posti di lavoro ed è, al contrario, voce comune che diventi il nuovo centro dei dipendenti del Banco Popolare, della Cattolica Assicurazioni e della Cassa di Risparmio che lasciano le attuali sedi per andare in un luogo più accessibile. Naturalmente non sappiamo, o meglio possiamo solo pensare, che cosa accadrà dei vecchi uffici!
– Dell’Assessore Uboldi, che si è vantato in Consiglio Comunale di essere un “mattonaro”, perché con i Piru in corso di approvazione, la città potrà avere case per altri 12.000 abitanti ed immediatamente, quasi il 50% del fabbisogno stimato in 25.000 nuovi abitanti nel PAT a tutto il 2014! (relazione generale, pag.39).
– Delle costruzioni da destinare a commerciale e direzionale che con i Piru si moltiplicano a dismisura come superficie e la domanda del mercato sta già calando, come era prevedibile.
– Della tramvia che, a quanto pare, è rimasta senza i parcheggi scambiatori sia a Verona Est, che a Cà di Cozzi e ciò è accaduto perché un Consigliere Comunale (almeno uno, il “solito”Marchesini!) si è accorto che Unicredit aveva fatto la sua bella vendita dell’area destinata ad uffici ad un’altra società, che ha cambiato le carte in tavola, pretendendo molto di più: alberghiero, commerciale, direzionale ed abitativo. Chissà se il Sindaco e l’Assessore se ne erano accorti?! o hanno fatto finta di non aver letto. Sarei propenso, pro bono pacis, per questa seconda ipotesi e la risposta, a riprova, la posso dare con questo mio intervento settimanale.
Ho scoperto che l’Assessorato alla “alta cultura” ha riscritto la geografia dell’Europa, non meravigliatevi, ma è così! La Giunta ha deliberato che non c’è più l’Europa dell’Est e allora ha deciso che bisogna andare a cercare, per portarle a Verona, le opere d’arte “dei musei dell’Ex est Europeo” e a tal fine stanzia 15.000 euro (Delibera 124/2006, punto 1).
Ma non basta la novità geografica della delibera, anche il contratto, in parte, ripete la stessa modifica della Carta Europea , ma in più inaugura una nuova lingua, sempre approvata dall’Assessorato all’alta cultura e della Giunta. Infatti dal paragrafo 4 in poi le parole che terminano con la vocale accentata, sono scritte “in lingua straniera”,o meglio in lingua capibile solo dalla Giunta che abbiamo a Verona , che si vergogna di dire “musei dei paesi ex comunisti” o “dell’ex blocco sovietico” e allora leggiamo la trasformazione delle parole “verrà” in “verrO'” , “attività” in “attivitO'”, “più” in “pi””, “potrà” in “potrO'”, “nonché” in “nonchU'”.
Mi domando: ma non c’è nessuno in Giunta che fa gli esami agli studenti e che li giudica per quanto scrivono?! E gli altri non hanno fatto la scuola dell’obbligo? Nessuno legge e corregge? Tutti da bravi .…approvano?! Ecco perché penso che il Piru ex Unicredit sia passato inosservato in Giunta.
Chissà, quando tra 100 anni, qualche studente volonteroso di storia sulla nostra città , leggerà le delibere di questa Giunta, che risate si farà nel vedere questa “novitO” geografica e linguistica.
Noi le facciamo adesso, però tristemente pensando: se tanto mi dà tanto, chissà il resto!
Vi pare che sia disfattista? Credo di no.

L’Adige, 3 Giugno 2006, pagg. 1 e 2

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