Nuove Zone speciali di conservazione in Veneto. Zanoni (Pd): «Servono sanzioni»

“Finalmente saranno rafforzate le misure di conservazione per tutelare flora, fauna e i relativi habitat. La Regione ci arriva con un ritardo di 25 anni, adesso però completi l’opera e stabilisca delle sanzioni adeguate in modo da non rendere tutto vano”. Il sollecito arriva da Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico dopo il decreto firmato dal ministro dell’Ambiente Costa per la trasformazione in Zone speciali di conservazione (Zcs) di 96 Siti di importanza comunitaria (Sic), ai sensi della Direttiva comunitaria Habitat. “Vengono finalmente rese attuative una [//]serie di misure utili alla protezione di piante, animali e i luoghi dove vivono, prevedendo particolari divieti e tutele – spiega Zanoni – Tra le Zcs troviamo, solo per fare pochi esempi, le Dolomiti di Ampezzo, il gruppo del Sella e della Marmolada, il massiccio del Grappa, i Colli Berici, i Colli Asolani, il Montello, Colli Euganei-Monte Lozzo-Monte Ricco, i biotopi litoranei del lido di Venezia, la laguna medio-inferiore e superiore di Venezia, il Delta del Po. La Direttiva esiste dal 1992, siamo quindi in un ritardo mostruoso. Adesso la Regione entro sei mesi dall’emanazione del Decreto dovrà provvedere ad assicurare l’allineamento tra le misure di conservazione e la Banca dati Natura 2000 e comunicare al Ministero il soggetto gestore di ciascuna Zona. Tutto bene, ma è un’azione in realtà monca. In Veneto, infatti, non c’è una legge che preveda sanzioni per chi viola le norme relative alle misure di conservazione ambientale, ma ci si limita a dei consigli: praticamente è come non fare niente. Perciò – conclude Zanoni – invito la Giunta a essere conseguente, a non lasciare il lavoro a metà: presenti un Pdl a completamento di questa importante operazione di tutela della natura con multe per i trasgressori. È l’unico modo per preservare in maniera adeguata angoli di natura che ci invidiano in tutto il mondo”. Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail