Nuovo contratto aziendale per Veronafiere: viva la meritocrazia

E’ stato Sottoscritto dalla direzione dell’Ente e dalle organizzazione sindacali del commercio l’accordo che rimarrà in vigore fino al 31 dicembre del 2009 e che coinvolge 115 dipendenti. Tra le novità, la crescita del Premio di risultato fino al 20% in funzione della perfomance aziendale. Previsti anche elementi[//] innovativi di flessibilità nell’orario di lavoro e incentivi per la qualità dei servizi. Il direttore generale Giovanni Mantovani: «Un’intesa che premia la qualità dello sviluppo dell’impresa». Accordo dunque tra la direzione dell’Ente e le organizzazioni sindacali veronesi della categoria del commercio Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil e sostituisce il precedente, scaduto il 31 dicembre del 2005. Il nuovo documento regolerà i rapporti in azienda sia in termini di istituti contrattuali innovativi o migliorativi rispetto al Contratto collettivo di riferimento del commercio – vengono disciplinate in questo modo alcune specifiche esigenze del mondo fieristico – che in termini economici per il Premio di risultato. Tra le novità introdotte in particolare, l’attenzione alla crescita dei livelli di servizio e alla qualità dei processi interni, l’accento su una maggiore equità retributiva, fondata sul riconoscimento delle migliori performance e sulla trasparenza di istituti come il trattamento di missione, la nuova reperibilità e la verifica del meccanismo degli scatti di anzianità, resi coerenti con l’evoluzione delle dinamiche di carriera. In merito al Premio di risultato, erogato a giugno e oggi legato ad indicatori di marginalità, di internazionalizzazione e di attività del quartiere (indice di rotazione), viene riconosciuto un incremento, in caso di raggiungimento degli obiettivi aziendali, fino al 20% della base di riferimento, con un’incidenza che può oscillare (per un 4° livello) tra i 33 e i 370 euro in più rispetto al precedente accordo in funzione dei risultati aziendali. Sono stati poi introdotti elementi di flessibilità nell’orario di lavoro, valorizzando i comportamenti virtuosi (puntualità, programmazione delle attività e della presenza, performance, lavoro di gruppo, ecc.) nell’ottica di garantire uno standard qualitativo sempre elevato agli espositori e ai visitatori. Incentivata inoltre la “proattività”, cioè il rapporto costruttivo e responsabile del dipendente nei confronti del piano di sviluppo aziendale, e l’autoformazione tramite borse di studio di formazione sostenute dall’impresa. Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail