Opa Generali-Cattolica, occhi puntati sul flusso delle adesioni. Tra due giorni si chiude, c’è grande attesa per le ultime mosse

(di Stefano Tenedini) A due giorni dal termine dell’Opa promossa da Generali su Cattolica il prezzo delle azioni della compagnia veronese sta proseguendo l’allineamento al ribasso ai 6,75 euro previsti dall’offerta. In chiusura a Piazza Affari il titolo ha infatti ceduto lo 0,22% a 6,77 euro. Sul fronte dei conferimenti, oggi sono state portate in adesione quasi 3,1 milioni di azioni, pari all’1,357% dell’intero capitale sociale, il 76% in più di ieri. Insieme alle azioni proprie di Cattolica e a quelle di Buffett si è arrivati quindi al 21,250%. Il che, aggiunto al 23,672% già detenuto da Generali porta a un totale temporaneo di adesioni all’Opa del 44,922%.

Continua così in apparenza l’effetto Buffett, dopo la decisione dell’investitore americano che venerdì ha aderito all’Opa, assestando un duro colpo alle speranze di assistere a un rilancio da parte di Generali. L’offerta promossa da Trieste (che si chiuderà dopodomani, venerdì 29 ottobre) è subordinata al raggiungimento di almeno il 66,7% del capitale, ma è una condizione cui il Leone potrebbe rinunciare se arrivasse a detenere direttamente almeno il 50% più una azione. Da quando il finanziere statunitense ha portato il suo 6,93% all’Opa tramite la controllata Berkshire Hathaway, il titolo ha imboccato la china discendente, abbandonando la quotazione superiore ai 7 euro che Cattolica aveva mantenuto in tutte le settimane precedenti, in pratica da quando l’Opa era stata annunciata il 31 maggio scorso.

Nel dettaglio, oggi sono state portate in adesione quasi 3,1 milioni di azioni su 1205 mandati, pari all’1,778% delle azioni soggette all’offerta e all’1,357% delle azioni che compongono l’intero capitale sociale (oltre 228 milioni). I conferimenti odierni si sommano come detto sopra al 19,893% raccolto nei giorni precedenti per un totale del 21,250%. A questo si somma il 23,672% detenuto da Generali, per cui il montante temporaneamente raggiunto dalle adesioni all’Opa è pari al 44,922%. Questo consente di ipotizzare che lo step del 50%+1, prima soglia fissata da Generali per il verificarsi delle condizioni di validità dell’Opa, potrebbe essere raggiunto se domani e venerdì fossero mantenuti anche solo questi volumi di conferimenti.

“Anche solo” perché per il momento manca all’appello un importante tassello nella mappa dei conferimenti, quel 3,16% dell’intero capitale sociale che fa capo alla Fondazione Banca del Monte di Lombardia. Arriverà? E quando, domani o venerdì quasi alla campanella di chiusura? E sarà compreso nel 5% circa ancora necessario o vi si aggiungerà? Tutti gli analisti sono concordi nel ricordare che praticamente in tutte le Opa il grosso delle adesioni avviene negli ultimi due giorni, perché si attende un eventuale rilancio che renda più appetibile la cessione. Generali però non si è mai espressa in modo da lasciar immaginare una volontà di ritoccare il prezzo di offerta, e fin qui non ha fatto nemmeno cenno a possibili riaperture dei termini.

A margine del saliscendi di Borsa, al flusso di conferimenti e a come sarà il “punteggio” finale dell’Opa, c’è un elemento che potrebbe restituire il sorriso ai fedelissimi di Cattolica che da tempo sono anche (come spesso accade, soprattutto nel Veronese) clienti della compagnia. Dalla direzione di Generali è trapelata la voce (non una notizia, quindi, ma un’ipotesi molto verosimile) che anche con l’ingresso della compagnia veronese nel gruppo triestino le condizioni contrattuali delle polizze in vigore saranno salvaguardate. Il trattamento di favore per gli ex soci, con tutti gli sconti e agevolazioni previste, quindi non dovrebbero decadere con il cambio di casacca, anche perché nel progetto di Generali non c’è il temuto taglio della rete agenziale ma piuttosto un rafforzamento, anche con lo sviluppo delle tecnologie digitali.

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