Preoccupazione in Italia per la possibile direttiva europea sulle migliorie energetiche delle case

(di Giorgio Sartori) E’ notizia di questi giorni che l’Unione europea starebbe predisponendo una direttiva che vietera’, negli anni a venire, la vendita o la locazione di immobili se non apparterranno a determinate classi energetiche. Secondo fonti giornalistiche saranno esclusi dai divieti gli immobili storici. Quali saranno non è dato, per ora, saperlo. La ratio di questa direttiva fa leva sul contenimento dei consumi energetici collegato alla tutela dell’ambiente. Nulla da eccepire. Quello che va eccepito è il fatto che Paesi come l’Italia hanno un edificato che risale,per la stragrande maggioranza, al dopo guerra e gli interventi cui aspira la direttiva sono molto onerosi e spesso impossibili. Abbiamo visto quante difficoltà tecniche ha incontrato il Superbonus 110, che hanno portato molti Condomini ad abbandonare i progetti. L’onerosita’ degli adeguamenti colpirà in misura rilevante le persone di una certa età che da qualche affitto ricevono una integrazione al trattamento pensionistico, colpito da mancate indicizzazioni al costo della vita e da un fisco oppressivo. È necessario che l’Italia faccia sentire in Europa la sua voce, evidenziando che l’Unione deve, comunque, salvaguardare le peculiarità dei Paesi aderenti. Peculiarità e diversità che comprendono, oltre all’edilizia, molti  prodotti della catena alimentare. 

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