Recovery fund: Tosi, Verona arriva impreparata e in ritardo fra le ultime città italiane

Recovery Fund. Conferenza stampa stamattina di Flavio Tosi in Comune per illustrare le anticipazioni del “Rapporto Rating pubblico 2020” di Fondazione Etica e Università Luiss sull’efficienza dei Comuni capoluogo italiani e sulla loro capacità di spesa e investimenti, in prossimità proprio dello stanziamento degli oltre 200 miliardi di fondi europei della Next Generation Eu. «Preoccupa che Verona sia 85° su 105 Comuni capoluogo esaminati – dice Tosi – perché in un momento così drammatico e di crisi per la nostra città non possiamo perdere il treno del Recovery Fund. Tuttavia il report realizzato da istituzioni autorevoli e indipendenti come Fondazione Etica e Luiss è impietoso e preoccupante».

Il Rapporto prende in esame alcuni indicatori macroeconomici del bilancio 2020, i più importanti sono la capacità di spesa e di spesa in conto capitale (cioè investimenti), nonché l’utilizzo di anticipazioni di tesoreria (capacità di far fronte ai pagamenti). In attesa del report dettagliato che sarà pubblicato ad aprile, con le classifiche per ogni indicatore, «è presumibile che Verona nella classifica parziale per spesa e investimenti, cioè quella più legata ai fondi europei, sia ancora più indietro dell’85° posizione, perché nei pagamenti da decenni è tra i migliori Comuni italiani» dice Tosi. che affonda: «Il report di Fondazione Etica e Luiss è corroborato, avvalorato e confermato da un dato locale, cioè gli ultimi due avanzi di bilancio del Comune di Verona, 35 milioni nel 2019 e 29 milioni milioni nel 2020. Significa che l’Amministrazione Sboarina non è capace di spendere, di investire sulla città, di scrivere e finanziare progetti di crescita. I risultati li vediamo: zero opere pubbliche, zero sviluppo, zero sul fronte culturale, economico ed urbanistico. Lo dicono i numeri di bilancio e ora anche il rapporto di Fondazione Etica e Luiss».

Il Consigliere regionale Alberto Bozza è intervenuto dicendo: «La Regione Veneto avrà a disposizione 25 miliardi di fondi europei. In Regione stiamo già predisponendo il Piano di Ripresa e Resilienza Veneto, discutendo di macro-progetti che rientreranno nel Piano Nazionale. Per il Veneto è un’occasione straordinaria e lo è anche per Verona, che però deve fare sistema. Il Comune non può farsi trovare impreparato, deve anzi presentare alla Regione progetti per ricevere i fondi a disposizione. L’economia di Verona è in crisi e anche i prossimi mesi saranno durissimi, è fondamentale quindi che l’ Amministrazione provveda a stilare il proprio piano locale di ripresa da proporre alla Regione e al Governo. Invito il Sindaco Sboarina a fare in fretta, perché non c’è molto tempo a disposizione, e gli suggerisco di non ripetere gli errori commessi durante il primo lockdown, quando non ha voluto ascoltare le opposizioni e le istanze del territorio ed è arrivato in ritardo. Verona non può permettersi di perdere un treno straordinario e irripetibile». 

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