Rimpasto, un’estate al calor bianco per i palazzi della politica

(di Gianni De Paoli) Federico Sboarina s’accinge a fare un rimpasto della sua giunta. Nel corso dei tre anni, compiuti da pochi giorni, della sua amministrazione sono cambiati gli equilibri interni alla maggioranza ed è quindi necessario adeguare alla nuova situazione le posizioni delle diverse componenti del centrodestra.

Prima di tutto c’è stata l’uscita dalla maggioranza di Croce, che con la sua lista “Verona Pulita” nel 2017 aveva riscosso il 5% dei voti ed aveva ottenuto addirittura per sé la presidenza dell’ Agsm. Dopo le note vicende che hanno portato alla sua sostituzione al vertice della multiutility ed alla rottura dell’alleanza con Sboarina e dopo che è stato abbandonato dal suo unico consigliere comunale, Gianmarco Padovani, passato in Fratelli d’Italia, e dal suo assessore, Eddy Maria Neri, passata alla Lega assieme all’assessore Filippo Rando, si rende necessario riequilibrare le posizioni in giunta e negli enti di seconda nomina.

Anche perché nel frattempo è mutato il quadro politico ed a causa della morte del  senatore Stefano Bertacco, che ricopriva anche la carica di assessore ai servizi sociali ed all’istruzione, si rende necessario sostituirlo. Per la sostituzione pare sia certo che sarà scelta Maria Fiore Adami, eletta in Battiti ma poi passata in FdI, che passerebbe quindi da 4 a 3 consiglieri comunali. Una volta nominata, il suo posto in Consiglio sarebbe preso da Luigina Montolli, attualmente nel cda dell’Istituto assistenza Anziani in quota a “Verona Domani”, il gruppo civico che fa capo al consigliere regionale Stefano Casali ed al presidente del consorzio Zai, Matteo Gasparato, che così passerebbe da 5 a 6 consiglieri comunali.

Da considerare poi che l’assessore Daniele Polato è passato da Forza Italia a Fdi, e Padovani, di “Battiti” è entrato pure in FdI, partito che nel 2017 aveva riscosso poco meno del 3% e che oggi veleggia attorno al 16% e che per questo pretende un adeguamento del suo ruolo istituzionale alla mutata realtà. Se a ciò s’aggiunge che il rapporto politico fra Sboarina e gli alleati ha subito uno scossone con la vicenda Agsm/A2A, con Lega, Verona Domani e il capogruppo di FdI in posizione critica nei confronti del sindaco c’è da prevedere che il rimpasto in corso sarà caldo come il clima di questi giorni.

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