«Se gli acchiappavoti cominciano a svegliarsi…»

Sembrerà strano ai più, ma non a chi fa politica, constatare che gli eletti al Consiglio Comunale si siano svegliati, sia quelli di minoranza, ma ancora di più quelli di maggioranza, che hanno incominciato a disubbidire, non al loro partito, ma alla Giunta. E’ iniziato l’ultimo anno di lavoro per loro e poi si va all’esame della gente! Allora come ci si presenta con questo Sindaco, che tutti i partiti, a parole, vogliono (o debbono?!) confermare, ma che sta procurando seri guai nelle zone di raccolta delle preferenze? [//]I semplici consiglieri, “votatori consiglieri” inascoltati e non considerati dagli assessori, sanno che saranno loro ad andare a bussare alle porte per ricordare che hanno lavorato bene e nell’interesse della città. Non andranno a parlare del Sindaco, che da oggi in poi non conta più, dovranno confrontarsi con la base per spiegare tutto quanto hanno fatto, anche rispondere perché le grandi promesse non sono state mantenute, nessuna esclusa! Anzi, invece che benefici per gli elettori, hanno fatto sì che siano arrivate a casa mediamente tre multe per famiglia per le telecamere, o hanno consentito a far pagare per la sosta in centro, senza alcun beneficio. Che diranno questa volta i “noti” consiglieri che hanno i pacchetti di voti a disposizione da sempre? Chi sono li conosciamo tutti e si stanno svegliando e mostrando che esistono. Proprio nelle liste della maggioranza si vedono scalpitare e prendere iniziative contro la Giunta, che evita a tutti i costi di mettersi a disposizione del Consiglio a farsi esaminare su ciò che tutti vorrebbero eliminare: la fonte primaria di perdita di voti causata dai due assessori preposti al traffico e alla viabilità, che hanno omesso di fare il loro dovere ed hanno sbagliato l’informazione sulle famigerate telecamere.
Ora basterebbe un’ordinanza del Sindaco, ma non pare che ci sia la volontà dei politici. Se questa ribellione colpisce la Margherita, non da meno è per gli altri partiti di sinistra, alle prese sia con le liste elettorali per le politiche, sia per i relativi seggi sicuri, ma sono anche preoccupati perché la loro base sta andandosene per l’incapacità dei loro amministratori locali ad aver risolto almeno uno dei problemi di Verona che il popolo elettore di sinistra chiedeva, in modo particolare: le case. Macchè, neppure le aree per le cooperative sono state trovate ed era stato il vecchio consiglio comunale ad approvare l’inizio della procedura, che poi l’attuale Giunta si è lasciata sfuggire e così dopo 5 anni siamo al punto di partenza: con l’emergenza casa, le occupazioni e così via. Gli amici consiglieri di sinistra vorrei sentirli lamentarsi, non solo nel corridoio del Comune, ma apertamente in città e chiedere scusa per aver accondisceso ad un Sindaco e ad una Giunta che meno di così non poteva fare per il popolo di sinistra.
Il Sindaco, col suo giornaletto, scrive a tutte le famiglie sempre le solite cose e promette questo e quello; fissa date precise, senza preoccuparsi che gli elettori, oramai, della sua parola hanno poca fiducia e sanno guardare la realtà, che è ben diversa, perchè vedono le cose per quello che sono e cioè il degrado generalizzato nella vita quotidiana. Le strade rotte e sporche, i trasporti pubblici che non funzionano, le ex cartiere che sono sempre in quelle condizioni, nonostante “i quattro mesi per risolvere il problema” siano passati, i parcheggi che non sono stati fatti, il PAT, o piano regolatore, non c’è ancora e quello presentato alla città non si sa se è quello definitivo, o abbia subito modifiche.
L’ultimo anno di mandato, con le elezioni politiche in mezzo, è il periodo più nefasto per la pubblica amministrazione, perché scattano gli interessi personali ed allora ecco di nuovo “il grande ritiro” a Costagrande, per accontentare i grandi e piccoli “mattonari” ed, ancora una volta, maggioranza e minoranza tentano di trovare una soluzione ai loro problemi elettorali a danno della città. Si sa che a Costagrande si fanno i ritiri, non spirituali, come si facevano un tempo, ma quelli edilizi, i più profani e redditizi per gli interessi elettorali.
Per fortuna che fino ad ora quella consuetudine sindacale del ritiro ha portato solo a risultati negativi. Lo si è visto immediatamente in Consiglio Comunale con la prima votazione a scrutinio segreto quale sia la compattezza della maggioranza!!
E la minoranza?! Entra nel gioco pure essa ed inizia a proporre soluzioni edilizie improponibili per una parte del centrosinistra, ma sa il centrodestra che senza il suo contributo e quindi concessioni della maggioranza, nulla si farà. Gioca, quindi, e giocherà duro, perché per quella parte politica, il risultato delle urne non può essere che uguale, o migliore ed allora si attiva a tutto campo, certa che comunque qualche cosa per essa ci sarà: un “inciucio” generalizzato, o mettendo nell’angolo la maggioranza che si incarterà da sola. La città aspetta, ma poi voterà!!

L’Adige, 4 Febbraio 2006, pag. 2

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