Symbola, l’agricoltura italiana guida la transizione verde del Paese. Che è leader in Europa

Diciamoci la verità: chi l’avrebbe mai detto di vedere l’Italia in cima ad una classifica “positiva”. Ebbene, è così. C’è la “nuova” agricoltura (che poi è in larga parte quella “vecchia” che ci ha portato sin qui in ottima salute) fra le dieci eccellenze che stanno portando a passo di carica l’Italia nella nuova green economy. Lo dice il rapporto “2021, l’Italia in 10 slide” della Fondazione Symbola guidata da Ermete Realacci che ha misurato l’eccellenza tutta Italia nella conversione energetica, transizione dove siamo primi in Europa: l’agricoltura italiana è tra le più sostenibili in Europa, con una quantità di emissioni pari a 30 mln di tonnellate di CO2
equivalenti, nettamente inferiori a quelle di Francia (76 mln), Germania (66 mln), Regno Unito (41 mln) e Spagna (39 mln). Il settore ha ridotto del 20% l’uso di pesticidi (2011-2018), a fronte di un aumento negli altri paesi europei (Francia e Germania) ha aumentato l’utilizzo e la produzione di energie rinnovabili e ha ridotto i consumi di acqua. Il settore vanta ben 305 specialità Dop/Igp riconosciute alivello comunitario e 524 vini Dop/Igp, 5155 prodotti tradizionali regionali il maggior numero di aziende agricole biologiche.

Nel 2020 il settore agroalimentare ha segnato un record storico nelle esportazioni con un valore di 46,1 mld (+1,8% rispetto 2019). L’Italia ha poi il primato comunitario di giovani (gli under 35 alla guida di un’impresa agricola sono oltre 56 mila) e donne in agricoltura (un’azienda agricola su quattro – 28% – è guidata da donne: quasi 210mila imprenditrici).

Un primato che si aggiunge, fra gli altri ma escludendo quelli a più elevato contenuto industriale, a questo: l’Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti. Con il 79,3 % di rifiuti avviati a riciclo presenta un’incidenza quasi doppia rispetto alla media UE (39,2%) e superiore agli altri grandi Paesi europei: Francia (55,8%), Regno Unito (50,5%), Spagna (43,5%), Germania al (42,7%).
La sostituzione di materia seconda nell’economia italiana determina un risparmio annuale pari a 23 mln di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 mln di tonnellate di CO2 . Siamo primi tra i grandi Paesi Ue anche per riduzione di rifiuti: 43,2 tonnellate per milione di euro prodotto, la Spagna ne produce 48,7, la Gran Bretagna 60,8, la Germania 59,5, la Francia 74,7 (media Ue 78,8).

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