Test anti-Covid in farmacia: a febbraio impennata a Verona, più 71%

È Verona la provincia del Veneto con il maggior numero di farmacie a disposizione della cittadinanza per i tamponi rapidi rivolti ai soggetti asintomatici. Le 76 farmacie veronesi (361 in totale quelle venete) hanno effettuato fino ad ora 5.643 test individuando 230 positivi, soggetti che non sapevano di essere contagiati ed erano quindi potenzialmente molto pericolosi per la collettività. Sempre nella provincia di Verona, nei primi 4 giorni di febbraio sono stati eseguiti 1.020 test con un impennata del 71% rispetto alla media giornaliera di gennaio fermatasi a 149 (nel primo mese dell’anno i tamponi effettuati sono stati in tutto 4.623). L’incidenza di casi positivi a Verona è del 4,26%, lo 0,98 in più rispetto alla media regionale (in Veneto le farmacie hanno compiuto 30.956 test).

«Monitoriamo quella fascia di popolazione che esula dai pazienti seguiti dai medici di medicina generale – dice Elena Vecchioni, presidente di Federfarma Verona – e vediamo che i cittadini ormai hanno assimilato la prassi della prenotazione e successiva esecuzione del test. L’elenco delle farmacie è in continuo aggiornamento ed è consultabile nel sito dell’Ulss 9 Scaligera. Ritengo che il nostro operato sia utile non solo al privato cittadino che vuole conoscere il suo stato di salute, ma a tutto il sistema di monitoraggio della popolazione che fa capo alla Sanità pubblica».

Per quanto riguarda la logistica sono 10 le farmacie territoriali veronesi che eseguono i test all’interno dei locali in uno spazio dedicato e a norma di legge, 3 che si attivano durante l’orario di chiusura, 60 in strutture mobili temporanee, tendoni e gazebo, all’esterno della farmacia e 5 in altri locali sempre extra farmacia, approvati dall’Azienda Sanitaria (due farmacie effettuano contemporaneamente due modalità contemporaneamente).

«La recente disposizione del Comune di Verona, che ringrazio, riserva due stalli di sosta per i test davanti alle farmacie e questo incrementerà di certo l’adesione perché esistono talvolta oggettivi impedimenti logistici – dichiara Gianmarco Padovani, vicepresidente di Federfarma Verona – che non consentono l’esecuzione dei tamponi. Da quando alla fine del 2020 mi sono personalmente impegnato a livello nazionale affinché si potessero effettuare i test rapidi in farmacia, sono stati raggiunti ottimi risultati mettendo la nostra professionalità ulteriormente al sevizio della società in questo difficilissimo momento storico».

[Tutti i dati riportati nel comunicato ed elaborati dalla Regione Veneto sono aggiornati ai primi giorni di febbraio].

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