Tommasi, i centovent’anni della famiglia: dalla Valpolicella all’Etna il meglio del vino italiano

(di Elisabetta Gallina) Un’etichetta interamente in porcellana ed un packaging originale. Colori e forme audaci ma ben ancorate a radici solide, dove la modernità sorprende senza snaturare una storia lunga 120 anni. La famiglia Tommasi ha proposto una svolta pop per suggellare l’importante traguardo di un’impresa familiare, non più soltanto veneta ma rappresentativa di tutto il più autentico made in Italy tra le vigne. Una storia tracciata dal bisnonno Giacomo, contadino visionario: così è emersa la figura del pioniere di casa nelle parole di Giancarlo Tommasi, direttore tecnico Tommasi Family Estates, durante la cena di presentazione alle autorità (presente anche il sindaco di Verona, Damiano Tommasi) e alla stampa della limited edition Amarone della Valpolicella Classico docg.

Una parabola iniziata nel 1092, nel cuore della Valpolicella Classica, e che arriva ai giorni nostri con investimenti nei territori più vocati di tutta la penisola. Forte di quattro generazioni, la Tommasi Family Estates conta 780 ettari vitati in sette regioni italiane e una produzione vinicola che mette nel calice la sapienza enologica italiana. E’ oggi presente in 70 mercati nei cinque continenti, Nord America ed Europa rappresentano la maggioranza, Asia e Oceania in crescita.

La storia della Valpolicella, ma non solo. Con otto tenute vitivinicole in sette regioni – Tommasi in Veneto, Tenuta di Caseo in Lombardia, Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma Toscana, Masseria Surani in Puglia, Paternoster in Basilicata, un progetto in Umbria ad Orvieto, l’acquisizione di una tenuta in Sicilia e una partnership nel Chianti Classico con La Massa – l’obiettivo resta quello di creare grandi vini, valorizzando ogni singolo territorio. La cura per l’accoglienza si esprime attraverso le strutture di Villa Quaranta Wine Hotel & SPA in Valpolicella, Albergo Mazzanti e Caffè Dante Bistrot a Verona e Agriturismo Poggio al Tufo a Pitigliano, Maremma Toscana. Completa la fotografia attuale della Tommasi Family Estates il progetto culturale e vitivinicolo De Buris, legato al territorio della Valpolicella Classica, al recupero di Villa De Buris e all’Amarone Classico doc Riserva.

Ma il bere bene non basta se mancano ingredienti come l’ospitalità, la propulsione verso l’enoturismo, percorsi centrati sulla sostenibilità e lo sguardo rivolto al futuro senza timori. Anche di osare. Nasce così la collaborazione con Seletti, azienda italiana nel segno del design: una partnership che unisce cifre stilistiche diverse ma armoniche. Un bagno nei colori, nelle forme e nei suoni da cui nascono opere d’arte. Come quella realizzata in tempo reale da Laura Calafiore, artista del “fast painting” che, nel corso della serata, ha reso l’anima dell’Amarone contemporaneo con sgargianti pennellate.

«Ci emoziona far parte della generazione che brinda a questo 120esimo anniversario. – le parole di Pierangelo Tommasi, visibilmente emozionato di fronte alla platea di autorità e giornalisti (nella foto con Erica, Michela, Francesca, Giancarlo, Paola, Barbara e Stefano) – L’impegno è quello di non fermarci e mantenere il dinamismo che negli anni ci ha caratterizzato. Abbiamo investito nei territori-icone del mondo vitivinicolo italiano. Progetti a lungo termine che testimoniano l’impegno nel costruire un futuro per le prossime generazioni. Questo è l’approccio “contadino” concreto e lungimirante che ci ha sempre contraddistinto: investire in qualità, cultura enologica e ricerca per crescere in modo sano e resiliente».

Le sfide non finiscono qui. La famiglia Tommasi brinda ai 120 anni dalla fondazione, ma è già all’opera per ampliamenti e il rinnovo delle strutture, la tenuta nel territorio dell’Etna pronta (lancio il prossimo anno), lo spirito ad innovare e testare nuovi linguaggi per conquistare nuovi segmenti di mercato. L’Amarone “pop” ne è la dimostrazione.

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