Tosi, il sistema di voto da remoto non va: il nostro è un gesto per la trasparenza

Prosegue in città il dibattito politico sul voto fantasma del consigliere Bacciga – qui e qui i nostri articoli – . Poco fa, via Facebook, Flavio Tosi (che domani terrà a questo riguardo una conferenza stampa) ha ribadito le ragioni della “protesta” (secondo il suo punto di vista) o del “reato penale” (secondo la maggioranza). Spiega l’ex sindaco: « In Consiglio comunale il sistema di voto online è fallace e non tracciabile. Con il nostro blitz, fatto in totale trasparenza, lo abbiamo messo a nudo. Il rischio è che si crei un sistema di ‘pianisti’ organizzato, con magari qualche Consigliere di maggioranza che potrebbe votare al posto degli assenti, nascosti dalle telecamere spente per ore. I veronesi meritano trasparenza dai loro rappresentanti. Sboarina non ha rispettato il decreto legge (citato nella foto qui sotto) che obbliga alla tracciabilità. Procederemo a una segnalazione per omissione d’atti d’ufficio».

Rimarca Tosi: «Di fatto i Consiglieri che votano online non sono tracciabili, contrariamente a quanto stabilisce il decreto legge del 17 marzo 2020 che – per le sedute in streaming nate a causa della pandemia – vincola Sindaco e Presidente del Consiglio comunale a fissare criteri di trasparenza e tracciabilità per identificare i partecipanti ai lavori del Consiglio. In tutte le istituzioni guidate in modo più serio e credibile per esempio, la tracciabilità è garantita: infatti i Consiglieri al momento del voto si mostrano con una telecamera o si esprimono per appello nominale, uno per uno. A Verona invece non si rispetta il decreto, come abbiamo dimostrato con il nostro blitz di venerdì scorso, fatto in totale trasparenza poiché avevamo segnalato pubblicamente il problema prima e dopo quel voto dimostrativo, con il segretario generale che – da noi interpellato – ha confermato di fatto la fallibilità del sistema di voto, dicendo testualmente che è stata stabilita “una presunzione di presenza”. Una presunzione di presenza? Ma scherziamo? I cittadini veronesi devono sapere con certezza se chi vota misure di carattere pubblico è presente o assente in Consiglio comunale, va fugato ogni dubbio che qualcuno voti al posto di altri. Non è sufficiente una presunzione di presenza. Proprio per il mancato rispetto della norma statale procederemo a una segnalazione per omissione di atti d’ufficio. Esiste il rischio che si crei un sistema organizzato di “pianisti” virtuali, cioè di Consiglieri o addirittura estranei che potrebbero votare a nome di altri, magari assenti, i quali per anche dodici ore di fila non intervengono e non si mostrano in video, però votano. Un sistema opaco».

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