Tosi, la pandemia costa a Verona 100 milioni. I ristori servono per far sopravvivere l’economia

Flavio Tosi nei giorni scorsi aveva proposto di stanziare una cifra importante – 10 milioni€ – per i ristori alle attività economiche veronesi stroncate dal secondo il “parametro indiscutibile delle perdite di fatturato 2020 rispetto al 2019” ; Francesca Toffali, a stretto giro di ufficio stampa, aveva replicato dando all’ex sindaco fondamentalmente dell’incompetente. Oggi l’ex sindaco rifà i conti per ribadire che invece sì, i ristori si possono fare: «L’Assessore al Bilancio Toffali preferisce usare 29 milioni di euro del Comune per sistemare i bilanci degli enti pubblici anziché per le attività private in crisi, che contribuiscono al suo stipendio ma per le quali non mette un euro. Una visione vetero-comunista. Ma con 29 milioni di avanzo di bilancio del 2020 – aggiunge Tosi –  si può arrivare anche a 15 milioni per commercianti, ristorazione, alberghiero, settore ricettivo. È fattibile».

Tosi spiega dettagliatamente come fare: “Il Comune ha 29 milioni disponibili, per coprire i 20 milioni di perdita della Fiera ne mette 8 come gli spetta da socio al 40%; poi due milioni vanno in Amt e restano 19 milioni. Se ne possono accantonare 4 e utilizzare i restanti 15 milioni per negozi,  bar, ristoranti, alberghi e ricettivo. E’ questione di volontà politica, volontà che da parte di questa Amministrazione e del Sindaco Sboarina non c’è. E’ stata proprio la Toffali ieri in Commissione a dire che siccome i danni economici per le attività sono di oltre 100 milioni di euro e non ne bastano 15, allora lei preferisce non dare niente. Un discorso insensato, ridicolo se non fosse grave. La città, nel suo momento più difficile, è in mano a questi personaggi».

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